L’UNICEF, insieme con i partner delle Nazioni Unite e la Syrian Arab Red Crescent, ha partecipato alla missione di sei giorni di un convoglio di aiuti umanitari al campo di Rukbannel Sudest della Siria, vicino al confine con la Giordania.
E’ il primo convoglio arrivato dall’interno della Siria al campo, dove vivono circa 50.000 persone, la maggior parte delle quali sono donne e bambini. L’ultima distribuzione di aiuti nell’area è avvenuta lo scorso gennaio e provenivano dalla Giordania.Aiuti umanitari in Siria: medicine e vaccini
L’UNICEF, come parte del convoglio, ha inviato 21 camion con aiuti umanitari e ha supportato 21 vaccinatori con vaccini, forniture per la catena del freddo e scorte di medicinali per immunizzare 10.000 bambini contro morbillo, polio e altre malattie nel campo.
E’ stata una delle più complesse operazioni umanitarie in Siria con oltre 75 camion e più di 100 operatori umanitari e logisti che hanno distribuito aiuti alle persone in stato di necessità del deserto siriano sud orientale.
«I bambini e le donne a Rukban hanno avuto un accesso estremamente limitato ai servizi sanitari in condizioni sempre più precarie,» ha dichiarato Fran Equiza, Rappresentante UNICEF in Siria.
«L’UNICEF ha lavorato intensamente per chiedere a tutte le parti che hanno un’influenza di includere i vaccinatori nel convoglio per proteggere i bambini contro malattie mortali.»
«La maggior parte dei bambini sotto i 5 anni non sono mai stati vaccinati,» ha dichiarato il Dottor Husam Eddine Baradee, Responsabile UNICEF per la Salute e Nutrizione che ha partecipato alla missione.
«Nonostante le difficoltà, abbiamo vaccinato 5.100 bambini nei pochi giorni in cui abbiamo avuto accesso al campo, ma abbiamo bisogno di un accesso sostenuto dato che migliaia di bambini devono ancora essere vaccinati.»Aiuti umanitari in Siria: le difficoltà della popolazione
Lo staff dell’UNICEF ha descritto le terribili condizioni al campo dove molte persone sopravvivono con un solo pasto al giorno.
«Mangio a malapena qualcosa perchè la mia priorità è dare da mangiare ai miei figli,» ha dichiarato una madre all’UNICEF «quando ho allattato in questi giorni mi sono venute le vertigini.»
Tra gli aiuti inviati dall’UNICEF con il convoglio c’erano: kit sanitari, per la nutrizione, acqua e servizi igienico sanitari, abiti invernali per i bambini sotto I 14 anni e medicine di base, fra cui antibiotici.
L’UNICEF invita tutte le parti in conflitto a permettere a tutti gli sfollati di tornare volontariamente alle loro case o in un luogo di loro scelta in sicurezza e dignità, e a garantire un duraturo accesso umanitario per poter fornire assistenza a tutti i bambini bisognosi a Rukban e altrove in Siria.