(Adnkronos) – Ha adorato partecipare in coppia con Sangiovanni alla serata delle cover di Sanremo, un festival che ci invidia. Ama l’Italia e gli italiani e spera presto di esibirsi di nuovo nel nostro Paese. Promuove ‘La noia’ di Angelina Mango come brano che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest. E dopo la collaborazione con Sangiovanni sogna quella con Annalisa. Ma gli artisti italiani che ammira sono molti, da Ramazzotti, Pausini e Bocelli a Mahmood e Blanco. La popstar spagnola Aitana, unica artista internazionale insieme a Skin a calcare il palco del Teatro Ariston nella serata dei duetti di Sanremo 2024, si racconta in un’intervista esclusiva all’Adnkronos.
Nel suo Paese è una delle star più acclamate dell’ultimo decennio: salita alla ribalta nel 2017 con la partecipazione alla nona edizione del talent show ‘Operación Triunfo’, con la successiva pubblicazione del singolo di debutto Lo malo, nel gennaio 2018, ha ottenuto un grandissimo successo, raggiungendo la vetta della classifica di vendita della Spagna. Ha all’attivo tre album in studio, tutti entrati al primo posto della classifica spagnola, un album live e anche la colonna sonora della serie Disney+ ‘La nostra ultima occasione’ (2022), per la quale ha anche vestito i panni della protagonista Candela.
Com’è nato il duetto con Sangiovanni al festival di San Remo? “Mi è stato proposto dal team Sangiovanni e ho detto: ‘Wow, posso davvero avere la possibilità di andare a Sanremo? Nel giorno dei duetti?’ Mi sembrava anche il modo più bello per godersi Sanremo, perché era meno forte la pressione della gara. Potevo divertirmi ed accompagnare un amico”, dice. Tanto che per esserci ha cambiato la sua agenda: “Dovevo essere a Los Angeles in quei giorni e ho chiesto a tutto il mio team di provare ad anticipare il viaggio perché volevo essere a Sanremo. Quella che mi offriva Sangiovanni mi sembrava un’occasione incredibile. Quindi lo hanno proposto alla Rai e quando è arrivato l’ok, ero molto emozionata”.
E anche un po’ spaventata: “Sono spagnola, in Italia non mi conosceva quasi nessuno, avevo paura dell’impatto che questo poteva avere sulla performance di Sangiovanni. Ma lui non era affatto preoccupato, era determinato a farlo. Diceva che voleva ‘ricambiare il favore’ di quanto due anni fa avevamo cantato insieme ai ‘Los 40 Music Awards. Ma non doveva ricambiare nessun favore perché anche allora quel duetto era venuto spontaneo, dal cuore”, sottolinea.
Nella serata delle cover hanno proposto ‘Farfalle – Mariposas’, un medley tra la versione italiana e quella spagnola del successo di Sangiovanni: “Lui mi ha dato una grande opportunità perché Farfalle era stato un grande successo, arrivato al numero 2 su Spotify Italia, e lui mi ha permesso di trasformarla in una canzone italo-spagnola, un ottimo modo di presentarmi all’Italia. Ho accettato con il cuore, non collaboro a una canzone se davvero non mi piace. Adoro quella canzone, amo lui come artista e tutto è avvenuto in modo molto naturale”.
Il risultato l’ha lasciata soddisfatta nonostante un po’ di ansia da prestazione: “Mi piacciono molto le esibizioni dal vivo, ma cantare in diretta in un programma televisivo mi ha sempre messo un po’ di paura. Ho paura che il suono non si senta bene a casa o di essere nervosa, o di stonare. La televisione mi spaventa anche se fa ridere perché anche io, come Sangiovanni con ‘Amici’, esco da talent show televisivo. Ma Sangiovanni mi ha fatto sentire tranquilla, è stato incollato a me tutto il tempo aiutandomi con tutto. Ho provato una grande gioia dentro di me e mi sono detta ‘divertiti'”.
Il festival di Sanremo lo conosceva bene, anche se non ci era mai stata. “Ovviamente lo conoscevo, l’ho guardato in tv e su YouTube. Il vostro festival esiste da 74 anni e so benissimo che Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli e Laura Pausini, tra gli altri, sono diventati famosi grazie al festival di Sanremo. Quindi, quando ero lì, quasi non potevo davvero crederci. Sanremo è davvero importantissimo in tutto il mondo e mi fa un po’ invidia perché mi piacerebbe che il mio Paese avesse qualcosa che ci unisse tutti in quel modo.
Che ci siano 11 milioni di spettatori per cinque sere su una rete televisiva e che un intero paese si riunisca per selezionare, scegliere e vedere chi potrebbe essere il più bravo a rappresentare il proprio paese all’Eurovision, mi sembra assolutamente incredibile”.
Qualcosa che ora la Spagna sta cercando di fare con il Benidorm Fest: “Sì, sono 3-4 anni, vediamo come procede. È un programma che si tiene anche per selezionare chi andrà all’Eurovision a rappresentare la Spagna. Ma non c’è un’orchestra dal vivo, ogni concorrente porta la sua proposta e porta i propri musicisti. Non si può paragonare a Sanremo, che esiste da moltissimi anni.
È davvero incredibile quanta gente ha calcato il palco del Teatro Ariston. Ho camminato per i corridoi dei camerini ed erano tutti pieni di quadri di artisti che ammiro e ammirerò sempre. Trovarmi in quello stesso posto, camminare in quei corridoi, mi ha fatto sentire molto felice. Non potevo crederci”, ribadisce.
Oltre agli idoli Ramazzoti, Pausini e Bocelli, che “ascolta sempre”, Aitana segue anche gli artisti italiani della sua generazione, “come Mahmood, Blanco, e ovviamente Sangiovanni…”. Ma ha un debole per una in particolare: “Adoro Annalisa, ho avuto il piacere di conoscerla di più quest’anno e di incontrarla anche nei corridoi e la verità è che la ammiro tantissimo. Ha una voce incredibile, impeccabile e adoro la sua canzone ‘Sinceramente’. La mia preferita tra quelle in gara quest’anno”, scandisce. Per questo non fa mistero che, dopo Sangiovanni, le piacerebbe “davvero tanto collaborare con Annalisa, semplicemente perché sento che le nostre voci si abbinerebbero molto bene”.
Degli artisti in gara a Sanremo dice: “Mi ha colpito quanto fossero tutti molto preparati, intonati, super sicuri di sé stessi e della proposta che portavano sul palco. Sarebbe stato molto difficile per me sceglierne uno, sentivo che tutti potevano rappresentare l’Italia all’Eurovision in modo fantastico. La canzone vincitrice ‘La noia’ di Angelina Mango è una canzone che adoro. Senza dubbio è stata una delle mie preferite ma davvero mi sembravano tutti incredibili”.
Farai dei concerti in Italia? “Non ancora ma mi piacerebbe. Ci penseremo. Vedremo”. E con Sangiovanni? Con lui potrebbero esserci delle belle sorprese”, si lascia sfuggire. Prima di fare una dichiarazione d’amore al nostro Paese: “In Italia mi sento a casa, sento che nonostante sia un paese che parla una lingua diversa, sembra un prolungamento di casa mia. Ho già visitato Firenze, Venezia, Roma, la Sicilia, la Sardegna, Milano, Sanremo… Tanti posti e mi sento sempre a casa. Abbiamo un modo di essere molto simile. Il cibo – aggiunge sorridendo – è la cosa che più mi piace del vostro paese, onestamente.
Sono un amante della pasta e della pizza e anche se ovviamente c’è molto di più. Ma quando vado in Italia la prima cosa che faccio sempre è ordinare un piatto di pasta”, ride. “Quello che mi fa stare bene da voi è che sento che gli italiani sono davvero brave persone e super divertenti. In Spagna diremmo ‘dicharacheros’ (qualcosa di simile a “socievoli”, ndr.) ma non credo che esista una traduzione in italiano”, dice scoppiando a ridere. “È come dire che siete gente con molta voglia di stare bene e fare quello che sentite di fare. E questa cosa la sento. Adoro andare nel vostro Paese e mi piace molto la passione che mettete nelle cose che fate”.
Sul palco dell’Ariston il suo outfit, con un abitino Versace a scacchi giallo e argento che le lasciava le gambe e tutta la schiena scoperta, è stato ammiratissimo. Ma per lei era importante soprattutto che “il mio stare sul palco – dice – e il mio sguardo fossero un riflesso della mia anima.
Credo che la cosa più importante sia essere connessi con quello che stai cantando, con il tuo partner se stai facendo un duetto e con il pubblico che hai davanti. Poi certo, la bellezza degli abiti di scena aiuta. Ma è dallo sguardo che si capisce se sei in sintonia con quello che stai facendo: una volta che sali sul palco devi connetterti con chi ti ascolta”, conclude. (di Antonella Nesi)
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