Noto alle cronache per aver visto nelle proprie stanze l’assassinio del suo proprietario, lo splendido palazzo Baronale di Prata Principato Ultra torna a risplendere in occasione di “Ai Tiempi ro Barone – ZamagnaDies”, evento in programma da oggi fino a domenica 23 giugno a Prata Principato Ultra (Avellino) che permetterà di rivivere gli antichi fasti dei tempi del Barone Zamagna fondendo arte, spettacolo, storia e leggenda.
Il Palazzo Baronale, appartenuto alla famiglia Zamagna originaria della croata Dubrovnik e di spicco dell’aristocrazia pratese, alla quale l’evento si lega simbolicamente, aprirà le sue porte in occasione della sesta edizione dell’evento, promosso dal Comune di Prata Principato Ultra e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Programma Regionale di eventi per la promozione turistica e la valorizzazione culturale dei territori, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese e con il supporto della pluriennale esperienza dell’associazione Panta Rei.
Dal 21 al 23 giugno insieme alla tradizione, all’arte e alle eccellenze enogastronomiche del territorio, il centro storico sarà protagonista con il Barone Savino Zamagna e la storia della sua tragica fine: il barone trovò la morte nel suo Palazzo, una notte in cui – come leggenda dell’epoca vuola – volle esercitare lo Ius primae noctis, diritto del Signore feudatario di giacere la prima notte con la sposa di un proprio sottomesso, che gli fu letale: Zamagna venne ucciso da Gianlorenzo la Monica, che volle difendere la giovane nuora dall’arcaica abitudine feudale, travestendosi da sposa ed aspettando il barone nel talamo nuziale per pugnalarlo a tradimento.
L’evento prevede numerose novità, come il coinvolgimento di nuovi spazi e di un grandissimo cast artistico che farà rivivere i luoghi della cultura del territorio ma non solo: un particolare accento sarà posto al valore sociale della tematica sui diritti delle donne. Nelle stanze del Palazzo vi sarà inoltre un’ampia mostra fotografica dove saranno esposte per l’occasione 270 fotografie originali della prima guerra mondiale scattate sul campo, provenienti da unacollezione privata di Dentice Pantaleone e si ripeteranno – grazie alle esibizioni della compagnia teatrale La Fermata – scene della vita aristocratica dell’epoca ed il tragico momento dell’uccisione del Barone.
Venerdì 21 giugno alle ore 20.30 verrà inaugurato l’evento con il concerto dei Beta Folk 2.0 e, a seguire, la straordinaria esibizione di Mujura e Voci del Sud dirette da Eugenio Bennato. Nel salone del Palazzo si susseguiranno la Danza dell’800 e le Danze di Playford del 600 a cura dell’associazione Il Contrapasso e la compagnia teatrale La Fermata.
Sabato 22 giugno dalle ore 16.00 sarà possibile effettuale delle visite guidate a cura di Marcello Freda (su prenotazione al numero 3317607384) al Palazzo Baronale e alle Catacombe Paleocristiane dell’Annunziata. Alle 20.30 inizierà il concerto delle Mulieres Garganiche e, alle ore 22.00, sarà protagonista la musica salentina di Officina Zoè.
Nel salone del Palazzo si susseguiranno la Danza dell’800 e le Danze di Playford del 600 a cura dell’associazione Il Contrapasso, Noisy Sax e la compagnia teatrale La Fermata. Domenica 23 giugno dalle alle ore 12.00 sarà possibile effettuare delle visite guidate a cura di Marcello Freda(su prenotazione al numero 3317607384) al Palazzo Baronale, alla Basilica e alle Catacombe Paleocristiane dell’Annunziata. Alle ore 13.00 è prevista una passeggiata storica nell’antico borgo di Prata e a seguire, alle ore 13.30 il Pranzo del Barone al Palazzo (su prenotazione al numero 3343171913): un convivio enogastronomico di sapori locali proprio in compagnia del Barone Zamagna e della sua corte. Nel pomeriggio alle ore 16.00 riprenderanno le visite guidate a cura di Marcello Freda (su prenotazione al numero 3317607384) al Palazzo Baronale e alle Catacombe Paleocristiane dell’Annunziata. Alle ore 21.00 concluderà l’evento un concerto a cura di MusicheDiDea, con trombe egiziane ed uno spettacolo di hang mentre nel salone del Palazzo, si susseguiranno la Danza dell’800 e le Danze di Playford del 600 a cura dell’associazione Il Contrapasso e la compagnia teatrale La Fermata.