Per sostenere le istanze degli agricoltori italiani in Europa, Agrinsieme -il coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- conferma la sua partecipazione all’iniziativa del 7 settembre prossimo che vedrà i produttori ortofrutticoli e zootecnici dell’Ue aderenti al Copa-Cogeca manifestare davanti alla sede del Consiglio in occasione del vertice straordinario dei ministri europei dell’Agricoltura. Lo rende noto il responsabile del coordinamento, Dino Scanavino.
La situazione della zootecnia italiana -sottolinea Agrinsieme– sta diventando sempre più insostenibile e gli agricoltori, nonostante i loro sacrifici, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della congiuntura sfavorevole che, purtroppo, stenta a tramontare.
Da un lato il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall’estero dei ristalli e con i prezzi, sia dei bovini che dei suini da macello, fermo da diversi mesi a livelli non remunerativi; senza trascurare il tracollo del comparto cunicolo.
Dall’altro lato il settore lattiero-caseario, che dopo trent’anni di sistema delle quote necessita di certezze per il futuro e le cui prospettive reddituali sono tutte da valutare.
Tutto questo -osserva Scanavino– si traduce inevitabilmente in perdita di redditività con prezzi pagati agli allevatori spesso insufficienti a remunerare i costi produttivi. Per queste ragioni, saremo a Bruxelles per manifestare insieme agli altri agricoltori europei e per sollecitare i Governi dell’Unione ad avviare un’irrinunciabile cambio di passo in materia di gestione delle crisi.
Così come emerso anche durante il vertice di Madrid, che ha riunito ieri i principali ministri dell’Agricoltura del Sud Europa, gli strumenti a disposizione della Politica agricola comune hanno mostrato negli anni tutti i loro limiti di efficacia.
Un concetto che avevamo già ribadito in occasione dell’ultima riforma della politica agricola ma che, durante il negoziato, era stato disatteso. Adesso -conclude Agrinsieme– l’occasione del 7 settembre rappresenta un’opportunità concreta per avviare finalmente una vera riflessione europea sul futuro della zootecnia. Saremo presenti affinché la si possa sfruttare.