L’agricoltura è finalmente tornata ad essere un settore strategico. Strategico non solo per l’economia ma anche per la transizione ecologica. Sono tanti i giovani che decidono di prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia o di crearne di nuove. In ogni caso le nuove generazioni di imprenditori del settore agrifood sono attenti alle nuove istanze dell’agricoltura, dalla sostenibilità alla biodiversità.
Agricoltura e biodiversità: l’hub Agrifood della Campania
Nuove istanze che intrecciando management, innovazione e ricerca, e che richiedono competenze complesse. Nasce così il progetto “Interventi per il rafforzamento dell’offerta regionale di Innovazione verso le imprese del settore Agrifood”, finanziato con Avviso pubblico “Misure di rafforzamento dell’Ecosistema innovativo della Regione Campania” POR Campania FSE 2014/2020 – Asse III – Obiettivo Specifico 14. I lavori, che dureranno 12 mesi, metteranno in contatto talenti innovatori, startup e le aziende della filiera agroalimentare campana. I temi sui quali sarà incentrato il percorso saranno quattro: economia circolare, nuovi packaging, qualità dell’acqua e sistemi per agricoltura di precisione.
Un progetto, quindi, di alto profilo che vede insieme oltre a Confagricoltura Campania, anche l’azienda Theorema e il Dipartimento di Scienze biomediche avanzate dell’Università Federico II di Napoli. Abbiamo chiesto al dottor Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, al dottor Vincenzo Filetti, Project manager comunicazione integrata e innovazione Theorema, e al Prof. Carlo Altucci, Ordinario di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate dell’Università Federico II di Napoli e Coordinatore della componente universitaria e degli enti di ricerca, di raccontarci l’importanza che riveste un progetto simile per il territorio.
Dottor Marzano, come si articolerà questo primo hub Agrifood per la Campania? Chi ospiterà e metterà in collegamento?
Il progetto consente a Confagricoltura Campania di sperimentare le prime forme di collaborazione tra Confagricoltura e le imprese che rappresenta, il mondo della ricerca e i soggetti esperti di creazione d’impresa innovativa per la creazione di un polo regionale per l’innovazione agrifood.
Gli interventi previsti mirano a favorire la creazione e il consolidamento di startup che offrono soluzioni, prodotti e servizi, per rispondere alle sfide di innovazione delle imprese campane dell’agrifood; migliorare le competenze di potenziali e neo imprenditori nella creazione e nello sviluppo delle proprie imprese; favorire il collegamento delle neo imprese con capitali e i mercati di prossimità rappresentati dalle imprese regionali; stimolare la condivisione dei fabbisogni di innovazione anche attraverso la sottoscrizione di accordi di Open Innovation.
La possibilità di avvalersi delle sedi territoriali con laboratori e siti tecnologici di Confagricoltura distribuite in tutte le provincie disegna una rete che rende l’iniziativa una prima importantissima opportunità per fare un primo passo verso l’attivazione dell’incubatore.
Dottor Filetti, quale sarà il contributo di Theorema alla realizzazione di questo progetto?
Theorema fornisce il proprio contributo al progetto in funzione della propria expertise e competenza multidisciplinare nell’ambito della creazione di impresa e nella gestione e nello sviluppo di percorsi e processi di innovazione. Lavorando da 35 anni a fianco della Pubblica Amministrazione centrale e locale e a sostegno dell’imprenditoria privata, Theorema ha gestito numerosi e complessi interventi in più contesti economici e territoriali, sviluppando un approccio di successo che integra e coniuga visione strategica e forte propensione all’operatività.
Theorema si focalizzerà soprattutto sul processo di generazione dell’idea e avvio di un progetto imprenditoriale, trasferendo le principali conoscenze sul processo di business modeling per consentire ai partecipanti di analizzare e valutare criticamente le caratteristiche e la solidità del modello di business.
In sintesi, Theorema si occuperà degli aspetti relativi alla creazione di impresa integrandosi in modo complementare con Confagricoltura Campania e l’Università Federico II di Napoli, per definire l’impianto metodologico e operativo che potrà condurre alla realizzazione del primo acceleratore/incubatore dell’agrifood regionale.
Professor Altucci, su quali obiettivi deve puntare la ricerca per portare vera innovazione nel settore dell’agrifood?
“Il partner tecnico-scientifico, rappresentato dalle università campane con la Federico II in prima fila e dai competenti istituti del CNR, punterà ad offrire soluzioni innovative, praticabili e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico alle sfide poste sul tavolo dalle imprese dell’hub agrifood, sia in formazione sia già operative.In particolare, un partenariato tecnico-scientifico così vasto e qualificato sarà in grado di offrire un approccio multidisciplinare alle sfide scientifiche e tecnologiche innanzi alle quali si trova un’agricoltura moderna, biosostenibile e con caratteristiche di unicità ed eccellenza, come quella campana – si pensi ai tanti prodotti DOP. A titolo di esempio, gli obiettivi potranno, quindi, spaziare dalla realizzazione di nuove serre intelligenti i cui sensori siano guidati da remoto, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, all’implementazione di sistemi innovativi di disinfestazione dei terreni nei quali i diserbanti chimici vengano sostituiti da irraggiamento con microonde.