Agorà Convergenze Artistiche si snoda in una rete di proposte performative e culturali che andranno a convergere in una Agorà condivisa. Mercoledì 24 ottobre, alle ore 18.00, la “Chiesa della congregazione dei 63 sacerdoti di San Carlo Borromeo”, in via Carlo De Cesare 30, sarà il suggestivo scenario per la presentazione del programma completo di Agorà Convergenze Artistiche, una rassegna itinerante dove trovano spazio differenti linguaggi della creatività, tra discipline artistiche ed espressioni figurative: dalla musica, al teatro, dalla danza alla fotografia, all’arte della ceramica artigianale.
A inaugurare il progetto, il 24 ottobre, sarà il percorso espositivo “Sottosopra”, una mostra collettiva di fotografi emergenti, a cura di Mariagiovanna Capone, con un focus sul tema della scoperta-riscoperta e valorizzazione del nostro Patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico. La rassegna prosegue con un fitto calendario di appuntamenti che si snoda tra centro antico e territorio extraurbano, creando una osmosi tra città e periferia, attraverso una proposta culturale variegata che si protrae fino al 22 dicembre.
Tra i protagonisti della manifestazione: Salvatore D’Onofrio, Giuliana Pisano, Francesca Rondinella, Giosi Cincotti, Tina Femiano, Cinzia Mirabella, Elena D’Aguanno, Sabrina D’Aguanno, Sonia Di Gennaro.
Agorà convergenze artistiche è un progetto ideato e organizzato dall’associazione culturale Quartieri Airots in sinergia con le associazioni Antego Arte, Akerusia Danza, Itinerarte.
L’agorà: L’associazione culturale Airots, motore propulsore e vero e proprio head quarter da cui l’iniziativa parte e si dirama, sin dalla sua costituzione nel 2013 si occupa della produzione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali, laboratori ed eventi, puntando al coinvolgimento di chi vive il quartiere e alla creazione di sinergie con altre realtà culturali operanti sul territorio campano. Dal 2017 l’associazione ha in affidamento la Chiesa del Carminiello a Toledo di via Carlo De Cesare, meglio conosciuta come “Congregazione dei 63 sacerdoti”, affinché se ne prenda cura e realizzi al suo interno attività culturali.