Il ‘Rischio Vesuvio’ è uno di quegli argomenti che, ciclicamente, assurgono agli onori delle cronache. Spesso se ne parla a sproposito, spesso si fa solo esercizio dialettico su una problematica reale e sulla quale una precisa programmazione sia in maniera previsionale che in maniera fattiva dovrebbe essere fatta e aggiornata periodicamente.
Questo aggiornamento delle pianificazioni di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio è stato fatto in questi giorni seguendo le indicazioni della direttiva della presidenza del Consiglio, proposta dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dalla Regione Campania che individua la nuova zona rossa e i gemellaggi tra ciascun Comune incluso in questa area e le Regioni e/o le Province autonome si è proceduto a stilare il documento che contiene precise indicazioni su: Strategia, Pianificazioni interne, di settore e di comunicazione, Pianificazioni per l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza della popolazione, Pianificazioni di livello regionale e locale, Attività del Dipartimento della protezione civile, Continuità amministrativa degli enti locali.
L’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza e il prefetto Franco Gabrielli responsabile del Dipartimento di Protezione Civile hanno dichiarato:
“Piena soddisfazione per questo documento con le indicazioni è propedeutico alle pianificazioni di emergenza dei Comuni interessati, della Regione Campania, delle Regioni che dovranno ospitare la popolazione evacuata preventivamente dai Comuni gemellati, e di tutte le altre strutture operative coinvolte nell’ambito di una emergenza per il rischio Vesuvio.”
“La Direttiva prevedeva che si fornissero alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile le indicazioni per l’aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione in caso di emergenza. In tale contesto, il Dipartimento, in raccordo con la Regione Campania, aveva già predisposto una bozza di tali indicazioni ed era indispensabile un momento di condivisione con tutte le istituzioni coinvolte. Entro settembre si avrà la versione finale del documento, che dovrà poi essere sottoposto alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.”