Inizio anno burrascoso per l’Agenzia delle Entrate che rischia il fermo a causa delle agitazioni del personale. Il mancato stanziamento, nella scorsa manovra finanziaria, di fondi a favore dei capo team, potrebbe portare questi ultimi a incrociare le braccia e a uno stop di fatto delle attività dell’ente. Un duro colpo alla “Operazione grande fisco” che senza fondi rischia di non poter essere messa in campo. Attesa urgentemente anche la nomina del numero uno delle entrate e del Demanio per fronteggiare la Brexit.
Funzionari dell’Agenzia delle Entrate: cosa sta accadendo
Perché l’Agenzia delle Entrate rischia il fermo? La situazione è piuttosto complessa. Con la ripresa lavorativa dopo le festività natalizie, i sindacati hanno indetto uno sciopero a sostegno dei dipendenti chiamati “capo team”. 3500 funzionari che svolgono compiti importanti per le imprese e per i contribuenti. Tra le loro competenze infatti rientrano l’autorizzazione delle istanze di rimborso, la conservatoria dei registri immobiliari e la gestione delle istanze di autotutela per correggere gli atti emessi dagli uffici. Tutte competenze che prevedevano una retribuzione ad hoc fino al 31 dicembre 2019 da prorogare nel 2020. A queste andrebbero aggiunte anche quelle previste dalla “Operazione grande fisco” varata dal Governo lo scorso dicembre ma per la quale i fondi non sono stati stanziati. Ecco dunque perché è scattata la protesta. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, l’ente rischia un grave vuoto amministrativo.
Il fermo dell’Agenzia delle Entrate e i provvedimenti attesi
La questione dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate è solo uno dei tasselli di questo quadro non proprio confortante. Nel 2019 l’Ente attendeva due importanti nomine: la prima, la scorsa primavera, del comitato di gestione, la seconda, a inizio di dicembre, del nuovo direttore. Il Consiglio dei ministri del 9 gennaio non ha modificato la situazione, vedremo col prossimo se il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri riusciranno a superare la rete di veti incrociati. Il tempo ormai è scaduto poiché l’attuale numero uno, il direttore vicario e responsabile del personale Aldo Polito, il prossimo mese andrà in pensione. Dulcis in fundo, sembra slittare nuovamente il concorso destinato all’assunzione di nuove 175 figure dirigenziali. Entro maggio sarà reso noto il calendario per per i 150 posti per le posizioni di di gestione, riscossione e contenzioso e i 10 per i servizi catastali.
Come sarà scongiurato il fermo dell’Agenzia delle Entrate
Per il fisco dunque inizia un anno in totale controtendenza con le disposizioni approvate a fine 2019. Il concorso per i funzionari dell’Agenzia delle Entrate sbloccato a dicembre registrano un nuovo freno, le nomine dei vertici ancora non sono state fatte e soprattutto la grande “operazione nuovo Fisco”, che doveva dare una stretta alla lotta contro l’evasione fiscale, tanto pubblicizzata dal Governo, non ha in realtà la copertura finanziaria per essere portata avanti. Tempi stretti anche per colmare il vuoto al vertice dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. La nuova dirigenza dovrà infatti gestire nuove politiche per fronteggiare i problemi derivanti dalla Brexit.