IRVINE, Calif., e AMSTERDAM–(BUSINESS WIRE)–Agendia, Inc., società in fase commerciale focalizzata sul miglioramento dei risultati per le pazienti con tumore al seno in tutto il mondo grazie all’offerta, a medici e pazienti, di soluzioni informative e diagnostiche di prossima generazione per ottimizzare i processi decisionali sui trattamenti, oggi annuncia la presentazione di sette poster derivati da FLEX, lo studio Real World, multicentrico, prospettico e osservazionale della società sul tumore al seno, in occasione del Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) 2022.
Uno dei poster di Agendia, selezionato per la sessione della discussione orale, dal titolo Whole transcriptomic analysis of HR+ breast cancer in Black women classified as basal-type by BluePrint [Reid, S., et al.] (Analisi trascrittomica completa del tumore al seno HR+ classificato come basale da BluePrint in donne di colore [Reid, S., et al.]), presenterà i risultati di una coorte diversificata in base alla razza e le risultanti analisi trascrittomiche, che suggeriscono che i tumori positivi al recettore ormonale (HR+)/basali sono biologicamente simili ai tumori al seno di tipo triplo negativo (TNBC), indipendentemente dalla razza, il che dimostra l’importanza della sottotipazione della biologia di un tumore per determinare il percorso ottimale di trattamento. BluePrint® ha anche identificato disparità razziali nella proporzione di tumori HR+/basali, rilevando praticamente il raddoppio di tali tumori tra le donne di colore, a sottolineare la necessità di una rappresentanza diversificata negli studi clinici, un elemento caratteristico dello studio FLEX.
“Sfruttando il saggio BluePrint, siamo in grado di scoprire nuove informazioni sull’espressione genica per i tumori al seno HR+/basali, che sono tradizionalmente più aggressivi, di grado più elevato e con un impatto sproporzionato sulle donne di colore rispetto alle donne bianche”, ha affermato la Dott.ssa Sonya Reid, MPH, del Dipartimento di medicina presso il Vanderbilt University Medical Center. “La robusta raccolta di diversi profili genomici delle pazienti che caratterizza lo studio FLEX consente di effettuare in modo univoco lo svolgimento di analisi secondarie come queste, che aiutano i ricercatori a supportare meglio le loro pazienti di ogni razza e origine etnica grazie a un’ulteriore classificazione dei tumori al seno”.
Questi dati si basano su risultati presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium 2021, anch’essi a cura della Dott.ssa Reid, che hanno dimostrato come MammaPrint® e BluePrint® siano in grado di identificare più solidamente le differenze nei tumori al seno più aggressivi nelle donne bianche e di colore, al di là dei fattori clinici, evidenziando l’importanza fondamentale della classificazione genomica e della programmazione di trattamenti personalizzati.
Agendia presenterà inoltre diversi studi secondari che mettono in evidenza l’approccio dello studio FLEX alla ricerca oncologica che accelera la generazione di dati impattanti, volti a ridefinire la terapia tumorale. Secondo l’azienda, questo disegno incentrato sul paziente e la rete nazionale dei centri partecipanti supportati da Agendia consentiranno ai suoi studi secondari avviati dai ricercatori di produrre risultati importanti con il potenziale per far avanzare la scienza, come quelli condivisi ad ASCO 2022:
- Clinical implications for patients with discordant Oncotype and MammaPrint results [Socoteanu, M., et al.] (Implicazioni cliniche per le pazienti con risultati Oncotype e MammaPrint discordanti [Socoteanu, M., et al.]), riprende i risultati dello studio IMPACT, che hanno dimostrato che MammaPrint e BluePrint rendono più informata la programmazione terapeutica e aumentano la fiducia del medico. Impegnandosi per esaminare l’omogeneità tra i test genomici, i ricercatori hanno analizzato le implicazioni terapeutiche per le pazienti che hanno ricevuto i risultati sia di MammaPrint che di BluePrint, oltre a OncotypeDx, nell’ambito dello studio FLEX:
- Su 722 pazienti, nel 49% dei casi i risultati sono stati discordanti, con un potenziale impatto clinico negativo. Questo comprende il 27% che potrebbe essere trattato in modo insufficiente, il 6% potenzialmente trattato eccessivamente e il 10% a cui potrebbe non essere data la possibilità di ridurre la terapia endocrina a due anni in base alla valutazione del rischio genomico ‘Ultra Low’ di MammaPrint. Dei 114 tumori ‘High Risk’ concordanti di MammaPrint, il 14% è stato genomicamente classificato come Basale e probabilmente richiede una chemioterapia più aggressiva di quella solitamente utilizzata nei tumori al seno positivi al recettore estrogenico (ER+).
- Congiuntamente, queste analisi hanno dimostrato che oltre la metà delle pazienti in questa coorte era potenzialmente a rischio di trattamento insufficiente o eccessivo, se sottoposte unicamente al test OncotypeDx. La discordanza tra gli OncotypeDx Recurrence Score e i risultati di MammaPrint con BluePrint molto spesso porta al potenziale trattamento insufficiente, se si fa affidamento unicamente sul Recurrence Score per le decisioni terapeutiche, mettendo notevolmente a rischio la paziente poiché il trattamento insufficiente può causare una recidiva metastatica incurabile.
- Whole transcriptome analysis of tumors with discordant Oncotype and MammaPrint results in the FLEX trial [Socoteanu, M., et al.] (Analisi completa del trascrittoma dei tumori con risultati discordanti di Oncotype e MammaPrint nello studio FLEX [Socoteanu, M., et al.]) ha esaminato ulteriormente le differenze nella qualità dei risultati dei Recurrence Scores di OncotypeDx rispetto ai risultati di MammaPrint, questa volta valutando la diversità genomica nell’ambito della classificazione di ciascun test. L’analisi ha rilevato una forte diversità genomica nel gruppo OncotypeDx Recurrence Score Intermediate e, al contempo, ha dimostrato che MammaPrint classifica ulteriormente i casi in categorie più ricche e distinte dal punto di vista genomico, il che consente percorsi di trattamento più precisi basati sul singolo tumore.
- Investigation of a genomic signature for transcription factor MAF gene amplification and lack of bisphosphonate benefit in early breast cancer [Nasrazadani, A. et al.] (Ricerca su una firma genomica per l’amplificazione del gene del fattore di trascrizione MAF e la mancanza di beneficio dei bifosfonati nel tumore al seno in fase iniziale [Nasrazadani, A. et al.]) fornisce l’analisi completa del trascrittoma che suggerisce come sia possibile identificare i tumori al seno con amplificazioni del gene del fibrosarcoma aponeurotico mesenchimale (MAF), un biomarcatore associato a sopravvivenza ridotta e alla mancanza di benefici dai bisfosfonati in correlazione a metastasi ossee nel tumore al seno, tramite un pattern unico di espressione genica. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato la piattaforma MammaPrint/BluePrint per identificare un insieme di 57 geni che potrebbero potenzialmente predire lo stato di amplificazione MAF, il che a sua volta potrebbe consentire al team sanitario della paziente di anticipare potenzialmente la mancanza di benefici dal trattamento adiuvante con bifosfonati. Questi risultati inoltre dimostrano che l’estrazione più completa del genoma fornisce maggiori informazioni e può far luce su nuovi biomarcatori precedentemente sconosciuti.
- Distribution of breast cancer molecular subtypes within receptor classifications: Lessons from the I-SPY2 trial and FLEX Registry [Cha, J., et al.] (Distribuzione dei sottotipi molecolari del tumore al seno nell’ambito delle classificazioni dei recettori: lezioni dallo studio I-SPY2 e dal registro di FLEX [Cha, J., et al.]) propone alla comunità di ricerca sul tumore al seno di far avanzare la scienza e di collaborare con il programma Surveillance, Epidemiology, and End Results (SEER) dell’NCI per aggiornare le sue etichette immunoistochimiche (IHC) ed evitare la sovrapposizione della nomenclatura dei sottotipi molecolari, oltre a incorporare classificazioni più moderne, quando disponibili. I risultati dello studio mostrano che il database del programma SEER che utilizza le etichette IHC non identifica accuratamente i sottotipi genomici tramite le sue annotazioni. Le categorizzazioni nel registro basato sulla popolazione erano in realtà discordanti con i risultati di MammaPrint e BluePrint nel 52% dei casi dello studio I-SPY2 e nel 43% dei casi dello studio FLEX, sottolineando la crescente importanza della sottotipizzazione molecolare per un trattamento e una ricerca epidemiologica informati.
- Defining transcriptomic profiles of early-stage mucinous breast cancers: A FLEX sub study [Sivapiragasam, A., et al.] (Definizione dei profili trascrittomici dei tumori al seno mucinosi allo stadio iniziale: uno studio secondario di FLEX [Sivapiragasam, A., et al.]) ha rivelato che, sebbene il tumore al seno mucinoso (MuBC), un raro sottotipo di tumore duttale invasivo (IDC,) rappresenti meno del 2% di tutti i tumori al seno, spesso ci si aspetta che abbia un basso rischio clinico e prognosi favorevole; in realtà nuovi test genomici hanno mostrato che la metà delle pazienti osservate nello studio erano invece classificate come ‘High Risk’ di MammaPrint. Attraverso l’esame dei profili trascrittomici, i risultati hanno dimostrato che il tumore MuBC ‘Low Risk’ di MammaPrint è biologicamente diverso dal tumore IDC ‘Low Risk’ di MammaPrint, con nuove prove sul motivo per cui ci sono prognosi più favorevoli. I risultati hanno anche indicato che il tumore MuBC ‘High Risk’ di MammaPrint e il tumore IDC ‘High Risk’ sono estremamente simili dal punto di vista genomico e potrebbero beneficiare della chemioterapia, fornendo ulteriore chiarezza per arrivare a un trattamento specifico tra questi sottotipi di tumore al seno.
- FLEX, the 30,000 breast cancer transcriptome project: A platform for early breast cancer research using full-genome arrays paired with clinical data [Ma, C., et al.] (FLEX, il progetto di 30.000 trascrittomi del tumore al seno: una piattaforma per la ricerca sulle prime fasi del tumore al seno che utilizza saggi genomici completi associati a dati clinici [Ma, C., et al.]), condivide i dati dei 38 studi secondari avviati dallo sperimentatore, di cui cinque che studiano le disparità razziali, approvata all’interno dello studio Real World Evidence FLEX (NCT03053193). Dagli inizi dello studio, nel 2017, FLEX ha arruolato 10.000 pazienti presso oltre 109 centri, con una serie diversificata di dati studiata per rispondere alle esigenze delle pazienti con tumore al seno storicamente sottorappresentate.
“Questi nuovi risultati presentati ad ASCO 2022 dimostrano la portata della piattaforma di ricerca FLEX nell’identificazione e valutazione delle diverse complessità di una biologia del tumore al seno alla diagnosi, in grado di agevolare raccomandazioni terapeutiche più precise e personalizzate”, è stato il commento del Dott. William Audeh, responsabile medico presso Agendia. “L’impegno di Agendia per ampliare la nostra comprensione del tumore al seno e migliorare i risultati per queste pazienti è incredibile, come dimostrato dallo studio Real World Evidence FLEX. FLEX presenta un significativo potenziale per ampliare l’applicazione delle informazioni genomiche attraverso saggi come MammaPrint, BluePrint e le nuove firme proprietarie di Agendia, il che potrebbe portare a modelli innovativi nella pratica terapeutica del tumore al seno mirati a ottenere migliori risultati per le donne con tumore al seno”.
Agendia Agendia condividerà aggiornamenti per tutta la durata della conferenza dalle sue pagine su Twitter, Facebook e LinkedIn.
Informazioni su Agendia
Agendia è una società operante nella fase commerciale guidata da una mission incentrata sull’ottimizzare il processo decisionale fornendo ai medici soluzioni diagnostiche e informative di nuova generazione utilizzabili per aiutare a migliorare gli esiti per pazienti affette da tumore al seno in tutto il mondo. La società attualmente offre due test di profilazione genomica disponibili sul mercato che aiutano chirurghi, oncologi e patologi a personalizzare il trattamento per donne in momenti critici di intervento nell’intero percorso terapeutico.
MammaPrint® è un test prognostico su 70 geni che, insieme ad altri fattori clinico-patologici, definisce il rischio specifico di recidiva di tumore al seno per le pazienti. BluePrint® è un test di sottotipizzazione molecolare su 80 geni che identifica la biologia alla base di un singolo tumore al seno, per fornire informazioni sul suo comportamento, sulla prognosi a lungo termine e sulla potenziale risposta a una terapia sistemica. Insieme, MammaPrint® e BluePrint® offrono una visione olistica del tumore al seno di una determinata paziente, consentendo ai medici di scegliere il miglior piano terapeutico in modo oggettivo.
Per ulteriori informazioni sui saggi e sugli studi in corso di Agendia visitare il sito www.agendia.com.
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