“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita” recita un vecchio detto. Un detto che è come una filosofia di vita per quanti sentono il peso delle disuguaglianze rispetto a popoli ai quali sono negate le opportunità anche più essenziali della vita. Quando si parla di progetti di solidarietà per i Paesi in via di sviluppo o martoriati dalle guerre, Africa in primis, non bisogna pensare solo a grandi e famose organizzazioni internazionali. In ogni città, infatti, esistono tante realtà che, contando sull’impegno di un numero inferiore di persone, riescono a realizzare progetti altrettanto importanti.
Progetti di solidarietà in Africa
Realtà come l’Associazione don Bartolomeo Del Gaudio che da anni si impegna in Burkina Faso per realizzare pozzi d’acqua, scuole, ospedali. L’ultimo progetto dell’Associazione di Castellammare di Stabia, nel napoletano, ha portato all’organizzazione di un corso di cucito nel villaggio di Gon-Boussougou, in Burkina Faso. Dopo tre anni di formazione, 57 ragazze provenienti da situazioni familiari disagiate avranno imparato un mestiere regolarmente certificato. Di questo e degli altri progetti realizzati dall’Associazione abbiamo parlato con il presidente dell’Associazione Vincenzo Guida.
Dottor Guida, com’è nata l’Associazione don Bartolomeo Del Gaudio e da quanti anni svolge la sua attività?
L’associazione don Bartolomeo Del Gaudio pro Africa ETS nasce nel 2021 dalla variazione di denominazione della Onlus pro Africa Bartolomeo Petrucci, fondata nel 2007 grazie alla determinazione di don Bartolomeo Del Gaudio ed all’aiuto della famiglia Petrucci che con un importante contributo diede il via allo scavo del primo pozzo ed alla nascita della Onlus. Il cambio di denominazione si è reso necessario a seguito della nuova legislazione per la regolazione del terzo settore e per rendere onore a Don Bartolo, deceduto alcuni anni fa, che ha dedicato completamente l’ultima parte della sua vita alla gestione dell’associazione ed alla realizzazione di importanti progetti in Burkina Faso.
Quali progetti avete realizzato in questi anni?
Nella prima parte di vita l’associazione si è concentrata prevalentemente sulla realizzazione di edifici scolastici e scavo di pozzi per l’acqua. Particolarmente importante è stata la costruzione di un grande liceo nel villaggio di Youngou, ove sono state edificate anche una scuola elementare ed una scuola materna. Attualmente ci concentriamo prevalentemente su progetti volti all’educazione ed all’apprendimento di arti e mestieri in quanto riteniamo che solo questo tipo di progetti sia in grado di modificare sensibilmente, ed in maniera definitiva, il percorso di vita di una persona. Attualmente sosteniamo 4 studenti all’università, 7 al liceo e svariati ragazzi alle elementari. Il progetto di cucito recentemente avviato è massima espressione della filosofia d’azione intrapresa dall’Associazione.
Esiste a volte una certa diffidenza verso gli enti che promuovono progetti benefici da parte di quanti temono truffe. Come avete guadagnato la fiducia dei vostri sostenitori?
La fiducia nei confronti della nostra associazione è indiscutibilmente legata alla figura di don Bartolo in quanto fu lui nel 2007 ad avviare il progetto promuovendo e diffondendo l’operato della Onlus. Nel tempo sono stati coltivati i rapporti con i principali benefattori aggiungendone poco alla volta degli altri. Non siamo una grande associazione, cerchiamo di limitare al massimo le spese di gestione in modo da mettere a frutto ogni singola donazione, piccola o grande che sia. Gli operatori sono tutti volontari e non percepiscono alcun compenso per il tempo dedicato.
Quali sono i vostri progetti futuri?
I nostri progetti futuri saranno prevalentemente rivolti a giovani ragazzi in difficoltà economiche ed in particolar modo a giovani ragazze madri, figure molto spesso emarginate nella società Burkinabè. Punteremo sull’istruzione e sulla formazione ampliando sempre più il numero delle borse di studio ed implementando corsi di formazione per l’apprendimento di un mestiere che possa garantire dignità di vita alla persona interessata ed alla sua famiglia. Stiamo studiando un progetto che possa prevedere la vendita in Italia di abiti ed indumenti cuciti in Burkina dalle ragazze che adesso hanno iniziato il corso da cucito, in modo da favorire un commercio equo e solidale della merce.