Nell’affaire Wikileaks è arrivato il si all’estradizione di Julian Assange negli USA da parte dell’Alta Corte britannica. Tutta la vicenda ha contorni e contenuti tutt’altro che chiari per buona parte dell’opinione pubblica che ben presto si è divisa fra innocentisti e colpevolisti. In realtà se si domanda in giro pochi sapranno dirvi cosa ha fatto Assange e perché è detenuto.
Si sa che gli USA lo accusano di tradimento, un’imputazione di non poco conto negli states che può portare a pene molto afflittive. 18 capi di imputazione, 17 dei quali si rifanno all’Espionage Act, Assange, questa la situazione che ha fatto ventilare un computo di pena, se condannato, che si avvicinano ai 200 anni in totale
Gli avvocati americani che si sono opposti alla negazione dell’estradizione per motivi di salute mentale nello scorso gennaio ora hanno affermato che nulla di tutto ciò si verificherà e che anzi dal processo potrebbe poi scaturire perfino un provvedimento di grazia da parte del presidente USA Biden che secondo loro “è un sostenitore della libertà di parola e della stampa” . Sta di fatto che l’Alta Corte si è pronunciata
Wikileaks: il si all’estradizione di Assange. La notizia
ANSA
L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa lo scorso gennaio che negava l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna agli Usa.
E’ stato così accolto il ricorso del team legale americano che si opponeva al no alla consegna dell’ex primula rossa sulla base di un asserito pericolo di suicidio legato – secondo una perizia – al prevedibile trattamento giudiziario e carcerario.
E’ quindi previsto che il caso venga rinviato al tribunale di grado inferiore per essere ascoltato nuovamente.
I giudici britannici hanno quindi accolto le rassicurazioni sul trattamento in carcere di Assange, una volta che fosse estradato negli Usa, fatte dalle autorità americane per evitare un temuto suicidio.
Wikileaks: il si all’estradizione di Assange e per quanto gli avvocati facciano il loro mestiere e cerchino di edulcorare la pillola è indubbio che l’estradizione per Assange non sarebbe l’epilogo positivo che si aspettava. Anzi, sarebbe il risvolto più drammatico perché dopo 15 anni l’attivista si ritroverebbe proprio nelle prigioni che lui stesso a più riprese ha detto di temere, soprattutto per la sua vita.
“Un grave errore giudiziario”, anche cinico per il giorno in cui è stato emesso il verdetto, secondo la compagna Stella Moris. Una sentenza che non tiene conto dell”evoluzione della situazione ed anche dei propositi suicidi di Assange più volte enunciati dallo stesso al verificarsi delle condizioni di estradizione.
Poca chiarezza, dicevamo prima, su tutto l’affair Wikileaks a partire dalle fughe di notizie fino ai diversi tentativi di sottrarsi alla legge americana fino alle teorie del complotto più estremizzanti. Questa vicenda è proprio lo specchio dei nostri tempi. Uno Stato contro un’attivista, in ballo segreti di stato e tutto attraverso il web nelle sue mille sfaccettature. Una spy story scritta anche bene, se non si trattasse di realtà e non finzione.
I commenti
Un diavolo Assange? Un manipolo di perseguitatori gli americani? Difficile guardare a questa storia con lenti che possono distinguere solo bianco e nero. Qui ci sono mille sfumature di grigio fra il bianco ed il nero e farsi un’opinione ancor prima di esprimerla resta solo una chimera.
Il confine fra il vero, il verosimile e l’irreale qui si mischiano mirabilmente e chi assume l’accusa o la difesa di Assange senza conoscere le carte rischia solo di apparire incongruente e fazioso. Resta un dato solo cui attenersi: la carcerazione che lui sta subendo da oltre due anni e mezzo in un sito di massima sicurezza.
La verità è che siamo portati a parlare di questioni umanitarie solo quando si tratta di determinati Paesi e non guardando i casi specifici ma per assunto generale. Non è certo paragonabile la condizione di Assange con quella di Zaki o Aung San Suu Kyi questo è chiaro ma siamo sicuri che la restrizione della libertà anche nei nostri civilissimi paesi occidentali sia il top?