Adriano Panatta compie 70 anni. Considerato uno dei più grandi tennisti italiani, Panatta detiene ancora oggi il record della posizione più alta raggiunta da un italiano all’interno del ranking ATP ovvero la classifica che decreta i migliori tennisti del circuito.
Adriano Panatta compie 70 anni: storia del tennista italiano più vincente
Visse sin da piccolo a stretto contatto con il mondo del tennis grazie al padre Ascenzio (da cui il soprannome “Ascenzietto”), che era custode del “Tennis Club Parioli” dove Adriano cominciò a cimentarsi con questo sport. Nel 1968, all’età di 17 anni e 9 mesi, fece la sua prima apparizione nel circuito amatoriale, agli Internazionali d’Italia, che sarebbero diventati “Open” l’anno successivo, sconfiggendo all’esordio Álvaro Peña (6-1, 6-3, 6-3).
Nel 1976 trionfò in singolare agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros, unico tennista italiano della storia ad aver centrato l’accoppiata nella stessa stagione e ad aver conquistato una prova del Grande Slam nell’era Open. Nello stesso anno contribuì inoltre all’unica, storica, vittoria della Coppa Davis da parte della nazionale italiana. Vinse per sei anni consecutivi il titolo ai Campionati italiani assoluti, dal 1970 al 1975.
I record nella classifica ATP e l’amicizia/rivalità con Borg
Con il 4º posto raggiunto nell’agosto del 1976, vanta la miglior classifica ATP mai raggiunta da un tennista italiano dall’introduzione del sistema di calcolo computerizzato, mentre il 7º posto del dicembre 1976, è la migliore posizione in cui un tennista “azzurro” abbia chiuso una stagione agonistica
Unico giocatore al mondo in grado di sconfiggere Björn Borg agli Internazionali di Francia. Col campionissimo svedese nacque una forte rivaltà ma anche una lunga amicizia che tutt’oggi perdura. Tanti sono gli aneddoti e le storie che Panatta racconta dei suoi incontri nei vari contro Borg.
Stile e simbolo
Adriano Panatta è ancora oggi simbolo e punto di riferimento per l’eccellenza del tennis italiano marchiato anni 70. Idolo supremo delle ragazzine e signore di allora che lo vedevano bello e impossibile. Un mito, uno dei primi campioni dello sport a diventare testimonial, attore pubblicitario e uomo immagine, con il suo immancabile sorriso e la sua carismatica presenza che non passava mai inosservata.