Quella con la Roma è stata la prima sconfitta in casa dell’era Sarri dopo 19 vittorie e 3 pareggi, e tutti a inveire contro il povero Gabbiadini, chiamato a sostituire Milik in attacco. La critica sportiva e i tifosi si attendevano ben altra prestazione da Manolo dopo i continui mal di pancia per essere impiegato poco, a volte pochissimo. Ma non ne facciamo un caso! Non lo mettiamo sul banco degli imputati come capro espiatorio: così si brucia un talento! All’improvviso Gabbiadini è diventato un brocco? Semmai spetta a Maurizio Sarri trovargli una collocazione adatta alle sue caratteristiche.
A onorare il ruolo e la maglia ci ha provato, ma non era facile dopo le troppe pressioni della piazza che avevano riposto grandi speranze sul bomber di riserva. Non era facile sostituire l’infortunato Milik, non perché Milik sia più bravo di Gabbiadini, ma perché il polacco ha saputo far dimenticare in fretta, in qualche modo, la partenza di Higuaín a suon di gol, sia in campionato che in Champions.
Strana piazza la tifoseria napoletana: non ti concede il minimo errore. Per uno-due gol ti osanna e per una partita sbagliata ti manda all’inferno. Vogliamo metterci, per spezzare una lancia a favore del “malcapitato” Gabbiadini, la pressione che ha dovuto subire questo giovanotto durante queste due settimane, l’emozione di un’investitura così importante quale le sorti di tutto l’attacco? Le qualità di Gabbiadini credo non siano in discussione, un’ulteriore chance gli va concessa, con la speranza che questa volta faccia meglio e sia soprattutto supportato dai compagni.
Non poteva esserci esordio da titolare dell’attacco napoletano più complicato di quello di sabato scorso per Gabbiadini: di fronte c’era la Roma che non è una squadretta e per giunta in ripresa. Ma credo abbia inciso in negativo, non solo sulla prestazione di Gabbiadini, il gol preso su infortunio di Koulibaly, la poca spinta degli esterni alti e i cross spesso sbagliati all’indirizzo proprio di Gabbiadini. Il calciatore verrà poi sostituito a inizio ripresa, sostituzione che da più parti è vista come una bocciatura. La squadra si scuote con Mertens finto centravanti dopo l’uscita di Gabbiadini, ma è macchinosa, concede troppo all’avversario, anche se si nota un certo equilibrio tra le due formazioni: è nel momento di spinta maggiore da parte del Napoli per agguantare il pareggio, ecco che la Roma ti castiga trovando la seconda rete che praticamente mette fine all’incontro.
Sarri, nel dopo partita, che qualche malumore tra i tifosi l’ha creato anche lui, ai microfoni di “Premium Sport”, ha tenuto a sottolineare che la sostituzione di Gabbiadini non è una bocciatura: «Gabbiadini? Il suo cambio non è una bocciatura, ma in quel momento mi servivano altre soluzioni. Siamo di fronte a un cambio tattico, ho provato a cambiare l’inerzia della partita. Spero che Manolo non la prenda psicologicamente male, ma sono certo che prenderà il suo cambio per quel che è». Ma sembra che Gabbiadini abbia perso la fiducia dell’ambiente.Certo è che Gabbiadini ha lasciato il posto a Mertens con una prestazione incolore: palloni giocati 10; palloni in area avversaria 2; occasioni create 0; tiri 1; tiri in porta 0. Ancora Sarri: «Oggi è stata una giornata calda, non era facile alzare il ritmo, noi comunque conquistavamo l’area con una discreta facilità, c’è mancato qualcosa sulle palle per le vie esterne, anche per le vie interne abbiamo cercato di sfondare, qualcosa non è andata come pensavamo».
Va bene mister Sarri, ma smettiamola di parlare di clausole rescissorie, dell’assenza di Milik, di baget e sudditanza nei confronti della Juventus: quest’anno il Napoli è più forte dell’anno scorso, ha una panchina di qualità ma in campo non sempre si nota e vanno quasi sempre gli stessi. Qualcosa non è andata nel verso giusto, ma perché insistere con Gabbiadini come prima punta quanto caratteristicamente è un esterno d’attacco?
È andata come è andata, è vero, ma l’incontro di sabato non è tutto da buttare, ha fatto emergere una cosa che fa ben sperare per i giorni a venire, nell’attesa del rientro di Milik: Mertens come falso nuevo. Il belga ha dimostrato di poter giocare in quel ruolo e dare un grosso contributo alla squadra. Comunque non ci demoralizziamo, il campionato è lungo, c’è ancora tempo per riprendersi e per alzare l’asticella delle prestazioni di qualche calciatore. Ma non sparate sulla Croce Rossa!