Bene l’abolizione del roaming per i consumatori europei a partire dal giovedì 15 giugno ma ora – avverte il Codacons – occorre vigilare attentamente per evitare che i costi a carico degli utenti finora legati al roaming escano dalla porta per rientrare dalla finestra.
“Il roaming ha rappresentato per anni una ingiustizia a danno dei consumatori – afferma il presidente Carlo Rienzi – chi utilizzava il proprio cellulare dall’estero era costretto a subire costi aggiuntivi abnormi che non avevano alcuna ragione d’esistere, spesso in totale assenza di trasparenza e senza alcun rapporto con i costi reali sostenuti dagli operatori telefonici, ritrovandosi così a dover pagare bollette salatissime“.
In base ai conti del Codacons, il roaming è costato ai cittadini europei la bellezza di 8,5 miliardi di euro all’anno, al punto da rappresentare il 10% dei ricavi dei gestori telefonici: basti pensare che nel 2006 un utente pagava da 1 a 6 euro al minuto per fare una telefonata dall’estero, e dai 35 centesimi a un euro per riceverla.
“Il rischio concreto è che alcuni operatori possano decidere di rientrare dei mancati ricavi legati al roaming introducendo altri balzelli o applicando rincari tariffari agli utenti – prosegue Rienzi – In tal senso il Codacons vigilerà con attenzione e non esiterà a denunciare eventuali reintroduzioni mascherate di sovra-costi a danno dei consumatori”.