Arriva la primavera e finisce l’inverno che si è classificato come il più caldo di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 1,13 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre per il periodo 1880 -2016. Anche in Italia si è verificata una evidente anomalia con l’inverno che è stato il terzo piu’ caldo con una temperatura superiore di addirittura 1,76 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento, secondo Isac Cnr.
Un “pazzo inverno”, caratterizzato in Italia anche da un calo del 22 per cento delle precipitazioni, che ha sconvolto le coltivazioni, ingannate dall’insolito tepore, con l’eccezionale arrivo di produzione fuori stagione.
In questo momento c’è la straordinaria occasione di trovare una grande varietà di offerta di verdure Made in Italy a prezzi particolarmente convenienti, considerato il periodo, per effetto dell’accavallamento nella maturazione delle diverse varietà di ortaggi. E’ pero’ importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che è obbligatoria per la frutta e verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di campagna Amica dove i prodotti sono anche piu’ freschi e durano di piu’.
Nei banchi dei mercati del Veneto gli agricoltori vendono gli asparagi bianchi e verdi in anticipo di quasi un mese, mentre in quelli siciliani sono addirittura già presenti le nespole e nel Lazio e nella Campania sono arrivate le prime fave, solitamente attese per fine aprile, mentre i carciofi romaneschi ci sono già da febbraio. Nei farmers’ market di Milano, via Ripamonti in particolare, si trovano insalate cicorino, erbette, lollo, multifoglia, coste, fragole, tutto in anticipo di due settimane rispetto al solito. In Emilia Romagna ci sono già i primi asparagi verdi di Altedo e sono in dirittura d’arrivo le zucchine, così come in Toscana. Un mese di anticipo nel Piemonte anche per spinaci e tarassaco.
Ma uno degli effetti del clima anomalo è anche il fatto che alcuni ortaggi invernali come cicoria, radicchio, insalata scarola che tradizionalmente erano presenti sui banchi fino a metà aprile iniziano già a scarseggiare. A preoccupare gli agricoltori è però il rischio di gelate tardive, oltre che di grandinate causate dagli sbalzi termici. Un pericolo concreto soprattutto per le piante da frutto, dai mandorli agli albicocchi fino ad alcune varietà di pesche, che si sono “risvegliate” in forte anticipo rispetto all’arrivo della primavera e sono, in molti casi, fiorite o addirittura già con i primi frutti.
“L’andamento anomalo di questo inverno conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la piu’ elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per le gelate tardive” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di “una nuova sfida che le imprese ’agricole italiane e le Istituzioni devono affrontare”.