Giunge al termine la quarta stagione della digital serie AD MAIORA. Un viaggio cinematografico attraverso episodi che mettono al centro le persone e la forza delle relazioni sociali per trasmettere allo spettatore un messaggio positivo.
Otto (1° – Più che vicini, 2° – La Meraviglia, 3° – Un attimo di noi, 4° C’era una volta lei, 5° Tutti giù per terra, 6° – Nutrire l’anima, 7° – Quello che c’è, 8° – Rifiorire) sono le storie di resilienza, girate nel 2024 in Emilia Romagna, da rivedere qui
Del cast sono parte: Stefano Foglia regista e attore, Federico Feliziani sceneggiatore, Manuel Benati e Filippo Romanelli filmmakers. Deborah Annolino, ideatrice del format.
Ad Maiora – la digital serie
Nata nel 2020 durante la pandemia Covid-19 come momento di informazione positiva, la digital serie, del genere docufiction, è un progetto no profit prodotto da AD Communications, studio di comunicazione a Bologna.
AD MAIORA racconta attraverso il linguaggio delle immagini, e del cinema, le buone pratiche e gli esempi virtuosi delle realtà del terzo settore.
“Le persone che accettano di fare questo viaggio insieme a noi – spiega l’ideatrice Deborah Annolino – lo fanno con la massima sincerità e la volontà di raccontarsi. AD Maiora ha l’obiettivo di andare alla ricerca di storie che offrono un contributo positivo all’informazione rafforzando i legami tra le persone. Questo progetto ci fa scoprire la bellezza di essere tutti parte di una grande comunità” – conclude l’ideatrice di AD MAIORA.
La digital serie ha vinto importanti riconoscimenti nel settore cinematografico: dal primo posto del Festival internazionale della Cinematografia sociale “Tulipani di Seta Nera” alla menzione speciale del “Digital Media Fest” Best oriented Social Movie evidenziando l’essenza sociale del progetto.
“Siamo soddisfatti di questo nuovo viaggio – spiega il regista Stefano Foglia – che fa leva sul valore sociale e umano delle persone. La quarta stagione ha rappresentato un importante arricchimento per noi di AD Maiora ed è bello conoscere tante realtà virtuose, dargli voce oltre che visibilità”.
Infine le parole dello sceneggiatore, Federico Feliziani:
“L’esercizio più grande in questa quarta stagione è stato proprio equilibrare la parte artistica della sceneggiatura e quella giornalistica ben piantata nella realtà. Queste sono state le linee guida che mi hanno guidato nella scrittura: la ricerca di un linguaggio emozionante che sapesse trasmettere empatia con le storie reali raccontate”.
Nella quarta stagione di AD MAIORA non c’è solo il racconto delle disabilità ma emergono temi come l’ambiente (la resilienza delle piante raccontata attraverso le immagini del Bosco integrale di Cento, in provincia di Ferrara), l’arte (il Teatro di Camelot come luogo creativo e inclusivo dove ciascuno attore è accolto per ciò che è e può dare). Tutti gli argomenti inoltre si collegano ad alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile di AGENDA ONU 2030 come la parità di genere (raccontata nell’episodio del Room and Breakfast di Maranello, in provincia di Modena che include e integra donne vittime di violenza), la salute e il benessere (un esempio è la storia dei volontari del progetto Bologna For Community che accompagnano tutto l’anno un gruppo di ragazzi disabili tifosi allo Stadio per vedere le partite di calcio ma non solo).
Infine c’è spazio per la bellezza di monumenti storici che resistono al tempo e che grazie alle guide dell’Associazione “Succede solo a Bologna” vengono raccontati e fatti conoscere alle future generazioni.