Legambiente Afragola, in sinergia con gli studenti del gruppo “Nuclei ecologici”, coordinati dai docenti di Scienze, promuovono e gestiscono visite guidate, nella speranza che il Giardino continui ad essere un esempio di come un’area anonima e abbandonata possa diventare un luogo di studio e di svago, nella prospettiva di una migliore qualità della vita e di un più armonico e consapevole rapporto tra l’uomo e la natura
Il Liceo Scientifico Filippo Brunelleschi di Afragola (NA), sito in via Firenze, è circondato da quasi un ettaro di spazi verdi, un tempo ricettacolo di ogni genere di rifiuti che con grande tenacia è stato trasformato in un giardino didattico, una vera e propria oasi al servizio dei docenti, degli studenti e del territorio. Nel 1982, a costruzione appena ultimata, il nuovo edificio scolastico di Afragola appariva in uno scenario davvero inquietante: un “mausoleo” grigio sperduto in un “deserto” di erbacce soffocate da pietre di risulta, a cui si aggiungevano man mano nuovi strati di immondizia di vario genere. Il progetto di realizzare un Giardino Didattico, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto, è stato definito da un gruppo di lavoro che si è costituito tra i docenti di scienze naturali del Liceo capitanati dal prof. Aldo Bifulco. L’impresa non è stata per niente semplice: tuttavia, le difficoltà , fra le quali alcuni incendi, finirono per galvanizzare la determinazione di quanti si erano “lanciati nell’avventura”. La prima pianta è stata una palma regalata dall’orto botanico che faceva “compagnia” ad un noce che già c’era. Alcuni studenti costituirono il gruppo di lavoro dei “nuclei ecologici” che, anno dopo anno, sono riusciti a realizzare quello che sembrava solo un sogno.Il Giardino didattico, che ha avuto il riconoscimento del Ministero della P.I., della Provincia di Napoli, del Comune di Afragola e del Distretto scolastico n° 28, proponendosi come soggetto di raccordo tra scuola e territorio, ha conseguito un’importante obiettivo: numerosi Istituti scolastici, infatti, ne hanno talmente condiviso l’idea, che hanno realizzato o stanno per realizzare altrettanti Giardini didattici, come, ad esempio, la S.M.S Rocco (Afragola), l’I.P.S.C.T. Pertini (Afragola), l’I.T.C. Torrente (Casoria), il L.S.S. Miranda (Frattamaggiore), e l’I.T.C. Siani (Napoli). Infine, è stata avviata una collaborazione tra l’Associazione Ex-studenti del Liceo e il Liceo stesso. Oggi il Giardino è affidato a Legambiente Afragola, che insieme alla Scuola lo cura, nel 2012 è stato siglato un accordo. Secondo tale accordo Legambiente Afragola, in sinergia con gli studenti del gruppo “Nuclei ecologici”, coordinati dai docenti di Scienze, promuovono e gestiscono visite guidate, nella speranza che il Giardino continui ad essere un esempio di come un’area anonima e abbandonata possa diventare un luogo di studio e di svago, nella prospettiva di una migliore qualità della vita e di un più armonico e consapevole rapporto tra l’uomo e la natura. Il Giardino didattico, in generale, è stato progettato e realizzato secondo i criteri naturalistici di un giardino naturale allo scopo di favorire la vita selvatica in città . Per questo motivo in ogni macro-area sono stati creati micro-ambienti costituiti essenzialmente da essenze autoctone. Tutto ciò contribuisce a riequilibrare un ecosistema (quello della città ) gravemente compromesso dai nostri stili di vita.
OBIETTIVI
Obiettivo principale del giardino didattico è quello di creare una fitta rete di microambienti naturali, tali da creare, nel complesso, un giardino con un’ottica ambientalista, tale da favorire la vita selvatica, senza niente togliere alla bellezza e funzionalità e soprattutto, all’interesse che sarà capace di suscitare. A tale scopo, ogni aiuola è stata progettata secondo un preciso scopo naturalistico e didattico.
Altri obiettivi fondamentali sono:
Mettere a dimora alberi e arbusti autoctoni;
Contribuire a conservare le specie animali e vegetali che rischiano di scomparire;
Formare un valido sistema di “restauro ambientale”, limitando tutte le forme di inquinamento e malessere dell’ambiente;
Offrire un valido momento di contatto con la natura per giovani e adulti;
Acquisire una visione d’insieme della natura come premessa di un impegno qualificato;
Acquisire le capacità tecniche per strutturare un ambiente;
Conoscere la struttura di un’area protetta nella sua globalità , sia cioè dal punto di vista naturalistico che sotto il profilo legislativo ed economico;
Prospettare le implicazioni sul piano occupazionale che una politica di parchi può determinare;
Conoscere alcune associazioni impegnate nella difesa nel territorio anche per promuovere l’associazionismo giovanile e l’impegno extrascolastico;
Prendere coscienza del proprio rapporto con la natura;
Acquisire i concetti di biodiversità e nozioni di botanica;
Classificare le varie specie vegetali;
Recuperare la biodiversità territoriale, anche mediante una ricerca storica;
Promuovere la cooperazione tra classi;
A livello strutturale, il Giardino, è stato suddiviso in aree e aiuole che, in sintesi, rientrano in due percorsi principali:
Il percorso della botanica sistematica;
Il percorso ecologico – tematico.