Secondo le ultime stime dell’UNICEF non meno di 200 minorenni sono morti dall’inizio del 2017 lungo la pericolosa rotta del Mediterraneo Centrale che va dal Nord Africa all’Italia: in media, più di un bambino al giorno.
Questi dati vengono lanciati in occasione del vertice G7 che ha luogo a Taormina, in quella Sicilia divenuta simbolo per la crisi dei rifugiati e migranti in Europa.
I dati mostrano che il numero di rifugiati e migranti – minori inclusi – che stanno cercando di raggiungere l’Europa lungo questa rotta, nonostante i grandi rischi, è in aumento.
Tra il 1° gennaio e oggi oltre 50.000 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia via mare, con un incremento del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Fra loro sono circa 5.500 i minorenni non accompagnati e separati (+ 22% rispetto al 2016). Il 92% di tutti i minori giunti in Italia via mare hanno affrontato questa durissima prova da soli.
«Un numero maggiore di bambini sta affrontando la rotta del Mediterraneo Centrale per raggiungere l’Italia. Ciò significa che, per questo motivo, stanno morendo ancora più bambini» ha dichiarato Justin Forsyth, Vicedirettore generale dell’UNICEF. «Un numero record di 26.000 bambini non accompagnati e separati è arrivato in Italia lo scorso anno, ma se il trend attuale continuerà, questo dato sarà ampiamente superato nel 2017. Non è un record di cui andare fieri, ma un monito del nostro fallimento collettivo nell’assicurare a questi bambini rifugiati e migranti sicurezza e benessere.»
Barchette di carta, per non dimenticare
Questa mattina bambini, volontari e personale della Guardia Costiera Italiana hanno dato vita a un’iniziativa simbolica sulla spiaggia di Sant’Erasmo, a Palermo: la messa in acqua e il salvataggio, da parte dei bambini, di numerose barchette di carta per ricordare le migliaia di bambini che rischiano la loro vita nel Mediterraneo e per lanciare un messaggio ai leader del G7 affinché intervengano per proteggere questi bambini.
Da gennaio, almeno 36.000 dei rifugiati e migranti salvati sono stati trasferiti in Sicilia, il luogo dove si terrà il vertice del G7 2017, e la Presidenza Italiana del G7 ha reso il tema delle migrazioni una delle priorità da affrontare quest’anno.
«La Sicilia continua ad essere un luogo simbolo di speranza per i bambini sperduti che cercano una vita migliore, ma è anche il luogo in cui termina un viaggio estremamente pericoloso, durante il quale sono andate perdute le vite di molti bambini,» ha continuato Forsyth. «È giusto che i leader del G7 si incontrino in un posto così simbolico e significativo per quella che è diventata una delle più grandi crisi del nostro tempo. Questo è il loro momento per dimostrare una leadership concreta che adotti un piano di politiche efficaci per aiutare a garantire sicurezza ai bambini rifugiati e migranti.»
Prima del Summit del G7, l’UNICEF ha incontrato gli sherpa degli Stati del G7 nelle loro capitali, chiedendo di sostenere la leadership dell’Italia e di adottare i 6 punti dell’Agenda d’Azione dell’UNICEF per proteggere i bambini rifugiati e migranti:
- Proteggere i bambini rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza
- Porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migrante
- Tenere unite le famiglie, come migliore mezzo per proteggere i bambini e dare loro il riconoscimento di uno status legale
- Consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso a servizi sanitari e sociali di qualità
- Chiedere di intraprendere azioni sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati
- Promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e emarginazione nei Paesi di transito e di destinazione.