La presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un accordo politico provvisorio su una proposta di revisione del regolamento di Aarhus, al fine di renderlo pienamente conforme alla convenzione di Aarhus. Tale regolamento stabilisce le modalità di attuazione, da parte dell’UE e dei suoi Stati membri, della convenzione internazionale di Aarhus, che mira a garantire l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale. L’accordo provvisorio è soggetto all’approvazione di entrambe le istituzioni.
L’UE e i suoi Stati membri sono fortemente impegnati a rispettare i principi della convenzione di Aarhus, e l’accordo odierno migliora il modo in cui li attuano sul campo. Oltre ad essere tempestivo è anche equilibrato, e soprattutto risponde a tutte le preoccupazioni espresse dal comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus nella causa in questione.Tamara Weingerl Požar, rappresentante permanente aggiunta della Slovenia presso l’UE
L’obiettivo della proposta è garantire che l’UE rispetti pienamente la convenzione per quanto riguarda il diritto del pubblico di controllare gli atti amministrativi. Si tratta di atti non legislativi adottati da un’istituzione o da un organo dell’UE che hanno effetti giuridici ed esterni e contengono disposizioni che, a causa dei loro effetti, possono violare il diritto ambientale.
I negoziatori del Consiglio e del Parlamento hanno convenuto tra l’altro:
- di ampliare la legittimazione ad agire al di là delle ONG, consentendo così ad altri membri del pubblico di chiedere, a determinate condizioni, il riesame interno di atti amministrativi. I membri del pubblico saranno tenuti a dimostrare un pregiudizio ai loro diritti causato dalla presunta violazione del diritto ambientale e di essere direttamente interessati da tale pregiudizio rispetto al pubblico in generale; o ancora saranno tenuti a dimostrare che la richiesta è giustificata da un interesse pubblico sufficiente ed è sostenuta da almeno 4000 membri del pubblico residenti o stabiliti in almeno 5 Stati membri, con almeno 250 di essi residenti o stabiliti in ciascuno di tali Stati membri. In entrambi i casi i membri del pubblico sono rappresentati da una ONG o da un avvocato;
- di includere nell’ambito di applicazione degli atti amministrativi disposizioni di atti amministrativi che richiedono misure di esecuzione a livello nazionale o dell’Unione;
- di non sopprimere dal regolamento l’esenzione degli atti amministrativi relativi agli aiuti di Stato (una questione di conformità oggetto di un’altra causa intentata dal comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus);
- di rendere obbligatoria la pubblicazione, da parte delle istituzioni e degli organi dell’UE, delle richieste di riesame e delle relative decisioni.
Il testo dell’accordo seguirà.
Informazioni generali e prossime tappe
L’UE attua la convenzione di Aarhus tramite il regolamento (CE) n. 1367/2006, che consente agli individui e alle organizzazioni non governative (ONG) di avviare ricorsi dinanzi agli organi giurisdizionali europei nei confronti delle decisioni delle istituzioni e degli organi dell’UE.
A seguito di una denuncia presentata nel 2008 da una ONG, secondo la quale l’UE non ha rispettato la convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, il comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus ha stabilito, in relazione alla causa C-32 del 2017, la mancata osservanza da parte dell’UE dell’articolo 9, paragrafi 3 e 4, della convenzione sull’accesso del pubblico alla giustizia.
A titolo di seguito, nel 2018 il Consiglio ha adottato una decisione con cui chiedeva alla Commissione di presentare uno studio sulle opzioni a disposizione dell’Unione per rispondere alle conclusioni del comitato di controllo dell’osservanza e una proposta di modifica del regolamento Aarhus, se opportuno sulla scorta dei risultati del suddetto studio.
Il 14 ottobre 2020 la Commissione europea ha adottato una proposta legislativa di modifica del regolamento Aarhus n. 1367/2006 per consentire un migliore controllo pubblico degli atti dell’UE che incidono sull’ambiente. Le modifiche proposte sono intese a semplificare la richiesta di riesame di tali atti da parte delle istituzioni dell’UE al fine di garantire meglio la tutela ambientale.
Il Consiglio ha raggiunto un orientamento generale sulla proposta il 17 dicembre 2020, consentendo alla presidenza del Consiglio di avviare i negoziati a livello di trilogo con il Parlamento europeo.
L’accordo politico provvisorio deve ora essere approvato da entrambe le istituzioni prima dell’avvio della procedura formale di adozione. Il Consiglio presenterà il testo dell’accordo provvisorio agli ambasciatori degli Stati membri. In caso di approvazione, il Parlamento europeo e il Consiglio adotteranno il testo in prima lettura senza emendamenti nelle prossime settimane.