Il sapere scientifico sul modello alimentare della Dieta Mediterranea nel suo insieme, con tutti i suoi effetti benefici per la salute umana, per la prima volta sarà al centro di corsi teorico-pratici di cucina dedicati a futuri chef ed appassionati.
E’ questa l’importanza dei due protocolli d’intesa firmati oggi dall’Accademia MedEATerranea (presieduta da Massimiliano Quintiliani e il cui direttore scientifico è il professor Antonio Giordano, luminare dell’oncologia e autorevole guida dello Sbarro Institute di Philadelphia) con il Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena e con il Dipartimento di Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università dell’Aquila.
Protocolli che, di fatto, rendono la Campania un modello per gli studi di gastronomia: “L’approccio – dice il professor Antonio Giordano – è innovativo poiché multidisciplinare: vede insieme una serie di professionisti esperti in modo da affrontare l’argomento relativo alla Dieta Mediterranea nella sua interezza. Ci saranno gli esperti di gastronomia, ma farmacologi, neurologi , oncologi. Qui creiamo protocolli nutrizionali: non ci si limita più a dire che mangiare secondo i dettami della dieta mediterranea fa bene alla salute, ma spieghiamo perché l’utilizzo di alcuni ingredienti associati tra loro aiuti a proteggere l’organismo da patologie importanti. Un programma unico nel suo genere. La Campania – ha ricordato Giordano – è naturalmente territorio della dieta mediterranea poiché qui si coltivano e si utilizzano da sempre quegli alimenti di colore rosso, verde, bianco che sono quelli che maggiormente hanno rappresentato e rappresentano lo stile di vita del Sud, dell’Italia e oggi del mondo”.
“E’ importante – ha detto il presidente dell’Accademia, Massimiliano Quintiliani – valutare il ruolo che l’associazione tra singoli alimenti/nutrienti, come quelli che sono alla base della Dieta Mediterranea, hanno sullo sviluppo di malattie croniche ed è importante, dunque, che questo modello dietetico ‘della salute’ trovi poi concreta applicazione in cucina. Spiegare perché utilizzare pomodorino corbarino e olio extravergine di oliva non è solo una questione di giusti abbinamenti di gusto ma anche di benessere è un nuovo modo di divulgare il sapere scientifico. Grazie a questi corsi puntiamo ad implementare nei ristoranti e in cucina menù della salute suffragati da un sapere scientifico oltre che gastronomico. Partiamo – ha proseguito Quintiliani – dalle proprietà antiossidanti ed anticancro del pomodoro Corbarino e San Marzano evidenziate di recente da numerosi studi scientifici , secondo cui, in particolare, l’estratto totale di pomodoro potenzialmente inibisce la crescita delle cellule di cancro dello stomaco e le tipiche caratteristiche neoplastiche, aprendo la strada per studi futuri atti ad implementare le abitudini di vita, non solo per la prevenzione, ma potenzialmente anche per il supporto alle tradizionali terapie”, così come evidenziato in uno dei più recenti studi , presentato da Daniela Barone PhD Oncology Research Center di Mercogliano (CROM), Istituto Nazionale Tumori – IRCCS – Fondazione G. Pascale di Napoli”.
A siglare i protocolli che danno avvio alla divulgazione del sapere scientifico delle due Università sono stati la Professoressa Annamaria Cimini per l’Università dell’Aquila ed il Professor Giuseppe Campiani per l’Università degli Studi di Siena . La prima , è intervenuta, su progetti di sicurezza alimentare, in particolare, su nutraceutici ad attività antiossidante e malattia di Alzheimer, il secondo su progetti nel settore dell’agri-food e di agricoltura sostenibile.
Altro importante accordo è stato siglato con il Dipartimento di Economia, Management ed Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli, presieduto dalla Professoressa Caldarelli e rappresentato dalla Professoressa Valentina Della Corte, per il Master in Food Retail Management che partirà a fine gennaio con docenti dell’Ateneo partenopeo.
Grande l’interesse del mondo imprenditoriale campano intorno all’Accademia, come ha testimoniato Vincenzo Borrelli, amministratore del gruppo di ristorazione Sire nel corso del suo intervento.
Presente anche Alfonso De Nicola, responsabile dello staff medico della Società sportiva Calcio Napoli.