I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su una misura temporanea per consentire ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica come i servizi di posta elettronica e di messaggistica basati sul web di continuare a individuare, rimuovere e segnalare gli abusi sessuali su minori online, anche in materia di anti-adescamento, fino a quando non sarà in vigore una legislazione permanente annunciata dalla Commissione europea.
“Proteggere i bambini da qualsiasi forma di violenza o abuso è fondamentale per l’UE. Oggi abbiamo concordato norme temporanee efficaci e applicabili per garantire che le attività cruciali di individuazione, rimozione e segnalazione di materiale illegale che alcuni fornitori di servizi elettronici svolgono, esclusivamente su base volontaria, possano continuare e che i responsabili possano essere catturati e perseguiti. Il Consiglio ha avuto la priorità di concludere queste norme temporanee il più rapidamente possibile.” ha dichiarato Pedro Siza Vieira, ministro portoghese dell’Economia e della Transizione Digitale, Presidente del Consiglio
Nel dicembre 2020 è entrato in vigore il codice europeo completo delle comunicazioni elettroniche (EECC), che porta con esso una nuova definizione di servizi di comunicazione elettronica. Questa definizione comprende “servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero” (NI-ICS),che include servizi di messaggistica.
Alcuni fornitori di NI-ICS hanno utilizzato tecnologie specifiche per rilevare materiale pedopornobusoso sui loro servizi al fine di rimuoverlo e segnalarlo alle autorità di contrasto per azioni penali.
Poiché la direttiva ePrivacy del 2002, che garantisce la riservatezza delle comunicazioni e dei dati personali nel settore delle comunicazioni elettroniche, si basa sulla definizione di servizi di comunicazione elettronica nel codice, NI-ICS è ora soggetta alle norme di riservatezza della direttiva ePrivacy piuttosto che a quelle del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). A differenza del GDPR, la direttiva ePrivacy non contiene una base giuridica per il trattamento volontario di contenuti o dati sul traffico allo scopo di rilevare abusi sessuali su minori. Pertanto, per i servizi che rientrano nel campo di applicazione della direttiva ePrivacy, è necessaria una deroga specifica affinché queste preziose pratiche possano continuare.
L’accordo odierno prevede una deroga all’articolo 5, paragrafo 1, e all’articolo 6, paragrafo 1, della direttiva ePrivacy, per consentire ai fornitori di continuare a individuare, rimuovere e segnalare materiale pedoporno-abuso e applicare tecnologie anticoelezione. La Carta dei diritti fondamentali e il GDPR continueranno ad applicarsi in ogni caso e una serie di garanzie aggiuntive garantiranno il rispetto della privacy online.
La Commissione ha annunciato che proporrà una legislazione generale per affrontare gli abusi sessuali su minori online entro il secondo trimestre del 2021. Tale legislazione mirerà a fornire una soluzione a lungo termine per sostituire questa misura temporanea.
Il regolamento provvisorio si applicherà per tre anni o fino a una data precedente se lo strumento giuridico permanente è adottato dai legislatori e abroga tali norme temporanee prima di allora.