Aborto in Europa: il tema è causa di tensioni al G7. I due attori principali sono il nostro premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron che in un’occasione pubblica nell’ambito del summit sono apparsi molto freddi tra loro. La discussione che ne è derivata, tuttavia, ha coinvolto anche i leader di altri Paesi.
L’aborto al G7
Il G7 affronta, come sappiamo, ogni anno i temi di maggiore interesse per i Paesi partecipanti spaziando dalla pace, alla difesa dell’ambiente, all’economia. Lo scorso anno a Hiroshima, i leader mondiali avevano affrontato anche quello dell’aborto messo in discussione in sempre più Paesi. Le conclusioni del summit giapponese avevano richiamato i leader a un “pieno impegno per raggiungere una salute sessuale e riproduttiva completa per tutti, inclusi l’accesso all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto“.
Per questa edizione a presidenza italiana, Macron e il premier canadese Justin Trudeau hanno proposto al tavolo dei partecipanti di riprendere il discorso di Hiroshima sull’aborto per rafforzarne le conclusioni. Francia e Canada hanno spinto perché il testo conclusivo comprendesse la dizione secondo la quale i leader del G7 affermano: “l’importanza di preservare e garantire un accesso efficace all’aborto sicuro e legale e alle cure post-aborto“.
La risposta della presidenza non si è fatta attendere.
La linea seguita dalla presidenza
La nota ufficiale ha anticipato che il documento conclusivo del G7 non porterà i suggerimenti proposti da Francia e Canada. Ciò perché, come spiegato, sull’argomento sono sufficienti gli impegni assunti dal summit di Hiroshima. Lungi dal trattare l’aborto come un diritto, così come recentemente accaduto in Francia, il documento conterrà riferimenti generici alla salute della donna, compresa quella riproduttiva. La polemica è servita.
Macron ha espresso il suo pieno rammarico per la decisione, frutto di una sensibilità diversa, la Meloni ha risposto che il G7 è una cornice troppo preziosa per fare campagna elettorale. Il riferimento è alle elezioni politiche che a breve si svolgeranno in Francia come conseguenza del risultato elettorale europeo. Risultato che, invece, in qualche modo ha premiato la nostra Destra di governo.
Aborto in Europa
Prove di forza a parte, la linea dettata dall’Italia alla presidenza del G7 non stupisce affatto. Nel nostro Paese, infatti, l’aborto è un tema molto combattuto. Pur avendo una legge che consente formalmente l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), la sua applicazione è resa ogni giorno sempre più difficile. Dopo la difficoltà nel trovare in molte strutture ospedaliere medici che non siano obiettori di coscienza, lo scorso aprile il Senato ha approvato un provvedimento che consente l’ingresso delle associazioni pro-vita all’interno dei consultori.
Una decisione che pur non andando a ledere, sempre formalmente, la possibilità generale delle donne di ricorrere all’Ivg preme fortemente sulle emozioni individuali.
La pressione sulle donne in tema di aborto sta diventando, lo sappiamo, una costante in Europa e la Francia, con la sua decisione, ha davvero fatto la differenza. L’intento di Macron era aprire la strada a un nuovo corso, dare inizio a una nuova era nell’Unione. Il G7 ha rappresentato un ostacolo e la presenza più marcata dell’estrema destra al parlamento europeo non faciliterà di certo il percorso.