Quante volte capita di vedere uno spettacolo e appuntarselo nella mente, con la speranza di rivederlo?
“A volte ritornano” è un progetto del Teatro Sannazaro e di Ente Teatro Cronaca Vesuvio Teatro, con la direzione artistica del maestro Giulio Baffi, eminente collaboratore di “Repubblica”, docente, saggista e presidente dei critici teatrali.
Un appuntamento imperdibile dal 24 marzo al 6 maggio composto da quattro spettacoli non inediti che hanno riscosso un grande successo, sia di critica, che di pubblico:
– Eternapoli, dal 24 marzo, un monologo tratto dal romanzo “Di questa vita menzognera” di Giuseppe Montesano e interpretato dal one man show Enrico Ianniello, che impersona con impagabile verve undici soggetti, in un trimalcionico zibaldone di icastici flash di personalità multiple.
– Ombretta Calco, dal 6 aprile, di Sergio Pierattini, con la regia di Peppino Mazzotta e un’entusiasmante Milvia Marigliano, che accetta la sfida di proporre un flusso di coscienza, di joyciana memoria, che riporta alla luce frammenti di vita passata che si sovrappongono ad emozioni presenti, in una struggente insalata di parole. Seduta su una panchina, immersa in un’estenuante attesa del proprio personale Godot, in una torrida giornata di luglio, la performer si lancia in una corrida in cui è vittima e carnefice, oggetto e soggetto, veleno e cura.
– L’amore per le cose assenti, dal 20 aprile, scritto e diretto dal Papi che tutti abbiamo conosciuto in Dignità autonome di prostituzione, Luciano Melchionna e con Giandomenico Cupaiuolo e Autilia Ranieri. Un atto d’amore, una festa a sorpresa per il compleanno della propria moglie, ormai ingrigita dalle rughe e dai ricordi, un party dove l’unico invitato è l’Amore, quell’amore che strappa i capelli, ma che, forse è sparito per lasciare il posto alle convenzioni sociali. Un dialogo, un confronto di rancori vomitati e insoddisfazioni sopite.
– Spoglia-toy, dal 4 maggio, di Luciano Melchionna. Uno squallido spogliatoio, una vita per il calcio, undici uomini, con l’anima nuda, raccontano se stessi. Undici vite, undici fantocci, contenitori e burattini, mossi da fili di un improbabile Mangiafuoco: Il calcio. Personificazione della libertà e della rivalsa sociale, ma anche perfido despota e carceriere.
Quattro spettacoli indimenticabili, densi, degni di essere rivisti e ricordati.
Una nuova sfida per il Teatro Sannazaro, teatro della commedia classica e delle opere di Viviani, una sorta di metamorfosi, una scommessa nella ricerca di nuovi linguaggi per descrivere la complessità del mondo contemporaneo.