Oikos sta organizzando per il prossimo 28 luglio un evento dedicato interamente a uno dei pilastri dello stile e della tradizione italiani: l’artigianato.
Da sempre integrata nel territorio in cui è nata e si è sviluppata, e mai dimentica dell’importanza delle sue radici, Oikos Venezia è riuscita a conquistare il mercato anche grazie alla sua capacità di coniugare passato e futuro, tradizione e tecnologia, creando prodotti innovativi e di alto design, ma che conservano il sapore delle cose fatte a mano, l’attenzione per il dettaglio, il piacere della personalizzazione. Da qui il desiderio di Oikos di rendere omaggio agli artigiani per eccellenza: i falegnami, persone che ogni giorno mettono in gioco il loro genio, cuore e abilità, trasformandoli in arte.
Oltre 650 i falegnami invitati alla festa a loro dedicata. La festa del falegname sarà un’occasione per rafforzare il legame con un comparto con cui Oikos ha un rapporto speciale. Sarà un’occasione per ricordare e celebrare valori fondamentali condivisi, come la manualità, l’artigianalità e la tradizione. E, ancora, sarà un’occasione di dialogo, incontro, scambio e formazione, apprendimento reciproco e, soprattutto, convivialità, altro aspetto da sempre sostenuto dall’azienda ed espresso anche tramite l’organizzazione di imponenti eventi aggregativi con migliaia di partecipanti attivi tra architetti, serramentisti, clienti e staff. Il 28 luglio un esercito di falegnami giungerà a Gruaro (Venezia), sede operativa del produttore di blindate, e avrà modo di toccare con mano le particolarità di un’azienda che ha saputo fare sua l’antica maestria artigiana lagunare mantenendo vive le capacità creative sapientemente espresse dalle mani dei primi mastri vetrai o degli abili costruttori di gondole. Mestieri antichi, e per certi aspetti ripresi da Oikos, che a loro si è ispirata nell’attribuire grande valore alle maestranze specializzate, all’approvvigionamento di materie prime di elevatissima qualità, alle minuziose operazioni di assemblaggio e alla realizzazione di dettagli personalizzati, offrendo così prodotti unici ed esclusivi. Accanto a una rigorosa e avanzatissima organizzazione produttiva industriale, Oikos si fregia infatti di un processo “su misura” senza eguali che fa sì che ogni creazione sia “a sé”, non riproducibile, ma al contempo precisa e puntuale perché figlia di logiche e principi che solo l’industria riconosce come propri. Accanto ai settori altamente automatizzati, dunque, un prodotto finale artigianale che scaturisce da un’organizzazione produttiva industriale.
E proprio in quest’ottica va collocata la presenza di ospiti specialissimi quali Saverio Pastor che, testimone di una cultura antica, ha fondato nel 2002, El Felze, associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola (squerariòli e remèri, otonèri e fravi, intagiadóri e indoradóri e ancora marangón e tapessièri, baretèri, caleghèri e sartóri) e che ha come scopo quello di promuovere i mestieri che continuano le tradizioni e le antiche tecniche di costruzione diffondendone la conoscenza tra le nuove generazioni.
Come in tutti gli eventi organizzati da Oikos, vi sarà un forte connubio tra cultura e impresa: oltre alla tavola rotonda in cui interverranno tutte le aziende partecipanti (tra cui Oikos, Adler, CCE e Vidali impianti) condividendo le proprie opinioni ed esperienze riguardo all’evoluzione dei sistemi produttivi dei materiali e delle politiche commerciali nel settore di riferimento, e a un prezioso intervento motivazionale da parte di Loris Bellio (specialista nella valorizzazione delle risorse umane) ci sarà spazio anche per una divertente rappresentazione teatrale legata al mondo del falegname da parte del duo comico I Papu composto da Ramiro Besa e Andrea Appi, che dal 1989, anno del loro debutto in Zelig, calca i maggiori palcoscenici di cabaret.
Oikos celebra l’artigianalità italiana come un valore da custodire e tramandare per un futuro di innovazione. Un vero e proprio tempio del “perfetto e benfatto” secondo la cultura della migliore manifattura veneta e un esempio di umanità dove l’abilità del personale è particolarmente apprezzata, in un mondo come quello attuale in cui prevalgono l’automazione e l’anonimia dilagante figlia di una globalizzazione che rischia di privare chiunque della propria identità.