In tempi di fake news che circolano facilmente e di ricerche scientifiche promettenti che faticano a svilupparsi nonostante il loro potenziale valore per la società, per la prima volta in Italia il Consiglio nazionale delle ricerche si allea con il più importante museo tecnico-scientifico per dialogare con i cittadini.
Il Dipartimento di scienze bio-agroalimentari (Disba) del Cnr e il Museo nazionale della scienza e della tecnologia hanno stretto un accordo per un programma che si svilupperà fino alla fine del 2019 allo scopo di favorire nuove modalità di incontro ‘a tu per tu‘ fra ricercatori e visitatori del Museo: famiglie, adulti, studenti, insegnanti. Gli scienziati, dopo un corso di formazione organizzato dal Museo, potranno direttamente comunicare con i cittadini riguardo al loro lavoro, utilizzando un approccio innovativo.
Museo e Cnr mirano ad affrontare temi vicini alle persone, quali l’alimentazione, l’agricoltura, la salute, con cui ognuno di noi si confronta quotidianamente, ma sui quali a volte fatichiamo a raccogliere informazioni affidabili e coerenti. Non è un caso, infatti, che questo progetto coinvolga il Disba, dipartimento del Cnr che si occupa principalmente di questi temi nelle sue strutture presenti su tutto il territorio italiano.
Con questa collaborazione il mondo della ricerca si apre sempre più alla società per condividere strumenti e obiettivi, in modo che i cittadini vedano sempre più nella ricerca pubblica una risorsa collettiva e possano meglio apprezzarne le ricadute sul benessere sociale ed economico. Il Museo metterà a disposizione le sue competenze e formerà 20 ricercatori alla comunicazione con i cittadini, creando poi occasioni di dialogo con diverse tipologie di soggetti attraverso vari format: speed date, attività interattive in laboratorio, corsi di formazione.
I ricercatori potranno comunicare con i cittadini, raccogliendo gli stimoli che da loro verranno, condividendo con loro il proprio metodo di lavoro, le proprie sfide, valorizzando quanto le loro ricerche, a volte percepite come distanti dalla vita quotidiana, possano incidere sul nostro benessere futuro. I visitatori avranno d’altro canto l’opportunità di incontrare il mondo della scienza e i suoi protagonisti, di condividere con loro il proprio punto di vista sulla ricerca, di portare i propri dubbi, aspettative e curiosità sugli studi e le scoperte dei ricercatori, di porre domande sui temi dibattuti.
Il progetto coinvolgerà direttamente al Museo quasi 5000 persone: oltre ai ricercatori stessi, 1250 studenti, 100 insegnanti, 1000 fra genitori e bambini, 2500 fra giovani e adulti.