Buongiorno amiche ed amici. Vorrei tratteggiare con voi un aspetto che mi sta molto a cuore. Come tutte le matite, si sa, il mio tratto può lasciare diverse tracce. Alcune dolci, alcune un po’ più taglienti. Quando il mio tratto si fa tagliente, in verità, mi sento mortificata e non mi piace perché vorrei essere come una ballerina sulle punte.
Avete presente? Leggera disinvolta, intenta solo a tratteggiare, delicata e capace di generare solo bellezza. Una ballerina quando è sulle punte, si immerge completamente nel ritmo delle cose ed è capace di rispettare il ritmo altrui.
Certo posso assumere molte funzioni, è nella mia natura, posso divenire persino uno strumento di difesa. Ma il mio desiderio è rimanere dolce affinché il mio tratto possa divenire fiori e storie che generino incanto. Così, quando la durezza prende il sopravvento, preferisco tacere e chiudermi in un profondo silenzio.
Mi immobilizzo e non tratteggio più. Le mie storie smettono di scriversi ed intorno a me sembra che tutto si fermi. Perché tra il dire e il fare tutto cambia? Tante le domande che dimorano in me a questo proposito. Alcune risposte le ho trovate ma altre mi piacerebbe trovarle con voi. Ma tra il mio desiderio e la realtà, accade sempre qualcosa che invece, mi fa divenire dura.
Cosa vi fa preferire dunque, il silenzio alla bellezza dell’espressione?
Inviate i vostri pensieri a info@cinquecolonne.it
Vi attendo con grande gioia la vostra Mata
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