La sfida finale sarà fra Lettieri, candidato del centrodestra berlusconiano, e de Magistris, candidato in prima battuta di IdV e Federazione della Sinistra. Buono il risultato dei centristi e del candidato Pasquino
E’ solo il primo turno di una tornata elettorale il cui risultato definitivo è tutto ancora da verificare e ora ci saranno altri quindici giorni di ‘battaglia’ elettorale per definire il nome dei colui che siederà a Palazzo San Giacomo. Sono state le elezioni che non ti aspetti, che non si aspettava nessuno. Qualcuno ci sperava, forse, ma di sicuro non ci avrebbe scommesso nemmeno un euro su un risultato così. Ovviamente, come sempre, questo è il momento in cui tutti hanno vinto e nessuno ha perso. I commenti al voto ‘a caldo’ spiattellati in tutte le tv possibili ed immaginabili ci hanno proposto il solito triste rosario dei vari oratori di turno che si sono affaticati ( a volte anche arrampicati nella spiegazione di teoremi di alta matematica applicata ai risultati) a spiegarci com’è che: “se uno perde rispetto alle ultime tornate ma guadagna, o resta invariato, rispetto alla pari consultazione di cinque anni fa interpolando i dati con quelli delle elezioni politiche e quelle europee, alla fine ha vinto”! Roba da farsi venire, minimo, un emicrania non tanto per seguire il ragionamento ma semplicemente l’italiano con cui è faticosamente pronunciato. Tutto per cercare d’indorare la pillola ed evitare di guardare in faccia la realtà dei numeri che le urne ci hanno proposto finora. I numeri ci dicono, fondamentalmente e ovunque, che la gente si è stufata di una politica che agisce come un corpo estraneo nel nucleo sociale del nostro Paese. Il cittadino alle urne ha voluto significare a questa politica che c’è bisogno di avere soluzioni ai problemi ed ha dato il suo consenso a persone, a loro modo, avulse dai giochi di partiti. Un insegnamento ed un monito per destra e sinistra. Alla parte berlusconiana e leghista il popolo (quello vero non quello delle diciture di partito) ha detto chiaro e tondo che è stufo d’intrallazzamenti e contiguità di ogni tipo, che la storiella vittimistica delle povere verginelle afflitte e deturpate dalla leviatana magistratura non attacca se non con quella parte – abbondantemente foraggiata – che è gestita come curve ultras da becero stadio di serie C. Alla sinistra, o meglio in specie al PD, quello stesso popolo ha detto chiaro e tondo che se si vuole giocare bisogna, perlomeno, scendere in campo con giocatori e non con figurine panini. Ecco il perchè della ‘mostruosa’ affermazione di Pisapia a Milano e de Magistris a Napoli. Certo l’ultima parola sarà detta dai ballottaggi fra due domeniche ma un cosa è certa: in Italia, in questa poltiglia informe che è la nostra classe politica attuale, qualcosa vuole venire fuori. Potranno perdere i temerari del primo turno, potranno scendere in campo tanti fattori “ulteriori ed accessori” che saranno sicuramente messi in campo da chi ha più mezzi economici e mediologici ma resta incontestabile che, per dirla con il sempre mai troppo compianto Fabrizio, “dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fior” e a farli nascere questi fiori non potrà che essere quella opinone pubblica, quella società civile (operai, impiegati,disoccupati, cassintegrati, precarizzati, studenti, pensionati,casalinghe)che la classe politica ha considerato finora alla stregua del ‘concime’.
Gianni Tortoriello