Quarta edizione del festival di Pozzuoli, per i cortometraggi più di sessanta in gara
Il cinema è sempre stato una finestra aperta sui nostri desideri, sogni e speranze. Spesso ha riempito le nostre ore di relax con azione, suspense o romanticismo, ma ha saputo anche darci un punto di vista diverso sulle tragedie della storia umana e sui mali che da secoli affliggono l’uomo. Spesso è stato l’unica voce di popoli sottomessi dalla dittatura che con i loro registi esiliati all’estero riusciva a comunicare con questo grande strumento di intrattenimento. Eppure il cinema non smette mai di appassionarci e dall’amore per questo grande mezzo di comunicazione che nasce il festival di Pozzuoli “A Corto Di Donna”, rassegna di cortometraggi al femminile, che dietro la macchina da presa ritrova l’occhio attento e vitale delle donne. Sono sessanta i cortometraggi selezionati quest’anno, tra più di quattrocento film provenienti da 43 paesi del mondo. Questi cortometraggi saranno presentati nella quarta edizione della rassegna in programma a Pozzuoli (NA) presso la Multisala Sofia, nei giorni 26, 27 e 28 giugno 2008. Quest’edizione è la prima che vedrà i cortometraggi competere tra loro. Quarantasei i cortometraggi in concorso quest’anno, che saranno distribuiti nelle quattro categorie in cui è articolato il festival: fiction, documentari, animazione, videoarte. Le altre opere che compongono i quasi sessanta cortometraggi, che caratterizzeranno questa edizione, saranno proiettate durante il festival fuori concorso. Il 26 giugno alle 17.00 verrà aperta la rassegna. L’apertura renderà omaggio alle donne migranti attraverso la proiezione dei corti “Storie di donne native e migranti”, di Rossella Piccino, “Dietro la porta”, di Parlotta Ehrenberg, “La Luna di Kiev”, di Marcella Piccinini. Il festival dedicherà anche un momento speciale alla condizione delle donne afgane oggi, nel quale verranno presentati il documentario “3,2,1?”, realizzato da una coppia di giovani registe del paese asiatico, Alka e Roya Sadat, e un reportage di Daniela Binello dalla città di Herat, sul reparto maternità del locale ospedale. Durante il festival inoltre il pubblico potrà assistere alla proiezione del documentario “Anna Politkovskaja”, diretto da Tina Femiano. Il documentario è ispirato alla tragica vicenda che vide coinvolta la giornalista russa Politkovskaja, che portò alla sua morte nel 2006, e chiuderà la rassegna prima che venga annunciati i nomi delle vincitrici. Nel programma della manifestazione anche un omaggio al regista Mario Monicelli, attraverso una video intervista di Oriana Maerini a uno dei maestri del cinema italiano. Inoltre una sezione del festival, “ In The Land Of Women”, sarà interamente dedicata alle tematiche che investono a pieno l’universo femminile e le sue problematiche, in questa sezione verranno proposti sei cortometraggi. “A Corto di Donna” è una manifestazione cinematografica organizzata dall’associazione culturale “Quicampiflegrei” e dal “Coordinamento Donne Area Flegra”. Il festival è uno spazio che vuole essere una specie di vetrina per le filmmaker di tutto il mondo che esprimono la loro creatività attraverso la macchina da presa. Un luogo di incontro e di linguaggio ed esperienze professionali diverse. La manifestazione vuole proporre un punto di vista originale sui sentimenti, fenomeni sociali e le realtà del nostro tempo con un occhio al femminile. Gli ospiti che interverranno a questa IV edizione saranno numerosi come le registe che di volta in volta verranno ospitate, le quali incontreranno il pubblico al termine di ogni blocco di proiezione. Questi incontri saranno un momento di approfondimento dei temi trattati nei cortometraggi. Fino ad esaurimento posti l’ingresso sarà libero. Il sito dedicato alla manifestazione www.acortodidonne.it è molto ricco di informazioni utili, inoltre dal sito è possibile vedere i corto metraggi. Il festival quindi assume ogni hanno sempre di più una connotazione stabile e sicura diventando così un punto di riferimento per i filmakeres e per gli appassionati. Un appuntamento importante e prestigioso che da la possibilità al mondo femminile che si esprime con il linguaggio del cinema di poter avere un festival che ne analizzi i contenuti e ne valorizzi le esperienze. Un occhio attento sulla cinematografia al femminile, insomma, che fa scoprire una realtà molto viva e piena di talenti. Molte le opere che dimostrano il talento genuino delle loro autrici, che riescono ad aprire nello spettatore quei punti di domanda che il cinema è riuscito da sempre a destare. Il viaggio per immagini, con la valigia dei sogni riempita di tutte quelle esperienze, spesso frutto di fantasia, che però analizzano la realtà in cui viviamo e ci consentono di crescere e di porci domande. Il cinema infondo è un mezzo con cui l’uomo riesce a viaggiare in mondo e in luoghi diversi restando seduto su una poltroncina fra un mucchio di estranei che forse provano le tue stesse emozioni o a casa da soli. Questa è la magia del cinema, riuscire a catapultare lo spettatore in realtà diverse dalla sua o simili, agendo sulla sua fame di conoscenza e su quella sottile sospensione dell’incredulità che ci consente da sempre, anche quando si legge un libro, di poter accettare il mondo propostoci dall’autore come se fosse reale e non frutto di un lavoro per immagini. Questo piccolo miracolo succede quando chi costruisce l’opera cinematografica lo fa in maniera tale da rendere viva la sua opera, dando al pubblico personaggi in cui potersi riconoscere. Il festival di Pozzuoli da la possibilità agli amanti del cinema di poter gustare tante opere per un viaggio nell’immaginario cinematografico con quel tocco di rosa che non guasta. Quindi il Festival protende verso la valorizzazione del lavoro delle filmeker giovani, ma anche già affermate promuovendo la loro creatività al femminile, dando così spazio alle loro idee e ai loro lavori.