Il mondo virtuale ha di gran lunga sovravanzato quello reale in ogni suo versante, potenza della rete, ne accadono davvero di tutti i colori, ma non si finisce mai di stupirsi e registrare “nuove frontiere” che vengono raggiunte ed asticelle che segnano record (anche negativi) davvero da rabbrividire.
“Ti piace il lusso? Hai voglia di guadagnare bene ma non hai voglia di lavorare troppo? Clicca qui!”.
Molti si chiederanno che cosa ci sia di strano, cosa sia così eclatante da indurci a stendere un pezzo per parlarne? Bene, cominciamo col dire che questo annuncio in rosso intermittente (giusto per attrarre un po’ l’attenzione della navigatrice, viene corredato di un’incona rafffigurante una scarpa col tacco alto e la scritta “Lavoro per studentesse”.
A svelare l’arcano, anche se tra mille dubbi, è stata una ragazza svizzera, spinta da semplice curiosità forse, ha cliccato e si è trovata catapultata in una pagina web che piuttosto che indirirzzare verso un’offerta di lavoro, invitava esplicitamente alla prostituzione.
Ovviamente la ragazza è rimasta basita: “La cosa mi ha tremendamente indignata”, ha dichiarato.
Ma non si tratta di un caso isolato: questo tipo di annunci si stanno rapidamente moltiplicando e può capitare che malcapita o sprovvedute ragazze invogliate dalla possibilità di facili guadagni si facciano attirare nella rete.
Esperti, consultati in merito hanno dichiarato cheè un dato di fatto che la prostituzione fra studenti e studentesse degli atenei svizzeri sia sempre più diffusa.
Secondo Simon Künzler, esperto di social media per l’agenzia Xeit “È una deriva perversa della pubblicità mirata che oggi va per la maggiore”, e continua “in questo modo anche contenuti sgradevoli come questo possono raggiungere il loro target ideale”.
Inoltre, Facebook non ha voluto prendere posizione in Svizzera sullo specifico caso ma continua ad invitare a segnalare qualsiasi infrazione delle linee guida; anche se non ci vuole molto a verificare che la rete di Facebook è a maglie abbastanza larghe e in essa si annida di tutto un po’: da pagine omofobe, ad altre inneggianti ad un niovello nazismo, ad altre di aperto odio razziale verso popoli e diversi, quindi ritrovarsi davanti a questi annunci non è certo una novità, quello che colpisce è la ricettività di questi annunci che è alta. Non fa notizia certo che ci sia chi induca alla prostituzione ma che ci sia – giovani anche di buon livello culturale- che lo ritengano “un impiego” come un altro.