Ieri, 9 ottobre 2020, John Lennon avrebbe compiuto 80 anni. Quest’anno ricorrono però anche i 40 anni dal giorno del suo assassinio, avvenuto l’8 dicembre del 1980, quando Lennon aveva solo 40 anni.
Vita, musica e morte
John Lennon, icona del rock ‘n’ roll – e per una volta l’espressione non è abusata – salito alla ribalta nei primi anni Sessanta con i Beatles accanto a Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, era nato a Liverpool il 9 ottobre 1940. Quaranta anni dopo, nella notte dell’8 dicembre 1980, Mark David Chapman gli sparò e lo uccise mentre rientrava con Yoko Ono nel loro appartamento dell’Upper West Side a New York. Poche ore prima Lennon aveva firmato un autografo per Chapman su una copia del suo ultimo album, “Double Fantasy”.
La morte di Lennon rimane ancora oggi un momento traumatico e determinante per il mondo della musica e per più di una generazione cresciuta nel solco di canzoni che, innestando la tradizione del blues e del rhythm and blues nero americano nel terreno fertile del beat delle sponde del Mersey, hanno letteralmente inventato la musica pop e rock come ancora oggi la conosciamo.
80 anni di John Lennon, non solo musica
Nei suoi venti anni di carriera, un lasso di tempo che appare dolorosamente breve abituati come siamo a vedere tante stelle sorte nella sua stessa epoca calcare ancora le scene, John Lennon non ha contribuito a definire solo il rock ‘n’ roll ma anche la moderna immagine del musicista ‘engagé‘. Simbolo della generazione dei ‘baby boomers’ divenne, accanto all’inseparabile Yoko Ono, dopo lo scioglimento dei Fab Four, un vero e proprio leader del movimento per la pace.
Non solo “Imagine” Il contributo di Lennon alla scrittura in ambito pop è immenso, difficile anche da misurare tanto ha influito nelle ondate che hanno caratterizzato il mercato musicale nei decenni successivi , non solo e non tanto per il fatto di essere uno degli autori più reinterpretati attraverso ‘cover’. Una manciata di alcuni dei “suoi” pezzi nell’era Beatles basta per dar conto della grandezza. Dalla ‘hit’ beatlesiana per antonomasia “Help” a “Strawberry Fields Forever“, contraltare della ‘mccartneyana’ “Penny Lane“.
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