Il 41 bis, come sappiamo, è il regime carcerario riservato a detenuti ritenuti pericolosi. E’ lo stesso regime al quale è attualmente sottoposto Alfredo Cospito. L’anarchico insurrezionalista abruzzese ha, però, iniziato uno sciopero della fame come forma di protesta. Il suo caso ha fatto molto parlare l’Italia in questi mesi. Vediamo qual è la sua posizione e quali sviluppi lo attendono.
Chi è Alfredo Cospito
Nato a Pescara nel 1967, Alfredo Cospito inizia la sua attività di anarchico da giovane. Le prime condanne gli sono comminate poiché si rifiuta di assolvere all’obbligo del servizio militare. Viene prima condannato a un anno di reclusione per “mancanza alla chiamata” poi a un anno e nove mesi per diserzione aggravata. Non sconterà nessuna delle due pene poiché per la prima otterrà l’amnistia, per la seconda avrà la grazia dall’allora presidente della repubblica Francesco Cossiga dopo uno sciopero della fame. Insieme alla compagna Anna Beniamino partecipa a un giornale di stampo anarchico rivoluzionario. Si trasferisce a Torino dove diventa uno degli elementi di spicco della cellula anarchico insurrezionalista. Nel 2012, insieme all’amico Nicola Gai, spara a Roberto Adinolfi, dirigente dell’azienda metalmeccanica italiana Ansaldo Nucleare.
Il 41 bis e Cospito
Attualmente Alfredo Cospito sta scontando due pene. La prima, di 9 anni e 5 mesi, è relativa al ferimento di Adinolfi. La seconda è di 20 anni per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Attentato rivendicato dalla Federazione anarchica informale (FAI) di cui Cospito è parte. Cospito è in carcere da dieci anni e dallo scorso anno è sottoposto al 41 bis. Il regime di carcere duro è un regime di isolamento ed è riservato ai detenuti per i quali è accertata la continuazione dell’attività criminale in carcere. Ne abbiamo sentito parlare spesso per i boss mafiosi. Per Cospito è stato accertato che continuava a dare anche dal carcere disposizione ai suoi compagni anarchici così si è deciso il trasferimento nel carcere di massima sicurezza di Bancali, in provincia di Sassari. Cospito rappresenta il primo caso di 41 bis applicato a un anarchico.
Quali prospettive per Cospito
Cospito non ha mai accettato il regime del carcere duro e per protesta ha iniziato uno sciopero della fame. La protesta va avanti da sei mesi periodo nel quale ha perso circa 50 chili. Le sue condizioni di salute hanno richiesto più volte il ricovero ospedaliero. Il caso di Cospito ha animato il dibattito pubblico degli ultimi mesi. Molti commentatori ritengono che la pena sia sproporzionata ai reati commessi. Tante associazioni anarchiche e giuristi hanno chiesto al ministro della Giustizia Nordio la sospensione del 41 bis. L’avvocato di Cospito ha presentato una petizione all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani per la revoca del 41 bis, petizione per la quale non è ancora arrivata una risposta. Ogni richiesta presentata alle istituzioni italiane finora è stata respinta.
L’unica novità che possiamo registrare al momento è la decisione della Corte costituzionale di concedere le attenuanti per l’attentato di Fossano. Un attentato come quello alla scuola allievi si configura atto terroristico per il quale è previsto l’ergastolo ostativo. Nel caso specifico non essendoci state vittime, la Corte costituzionale ha stabilito che il reato commesso non sia compatibile con l’ergastolo ostativo. Dopo la decisione della Corte, Cospito ha deciso di sospendere lo sciopero della fame. Ha compilato il modulo previsto in questi casi e ha iniziato ad assumere piccole porzioni di cibo. Quali altri sviluppi ci saranno per la sua vicenda lo sapremo solo in seguito.
In copertina foto di Henryk Niestrój da Pixabay