La navigazione online è sempre più indispensabile nella normale gestione delle attività quotidiane. Pensa semplicemente al valore di informarsi in rete. Non parliamo soltanto delle ultime notizie di gossip o dei risultati di calcio, peraltro argomenti gettonatissimi dagli utenti, ma anche e soprattutto di informazioni collegate a motivi di studio o professionali, oppure a ricerche rilevanti per la vita delle persone. Per tali casistiche di navigazione è fondamentale che non si riscontrino problematiche in relazione a:
- Velocità di connessione
- Stabilità della connessione
- Affidabilità della fonte
- Sicurezza della rete e del sito
I primi due punti riguardano le infrastrutture della rete e, quando tutto funziona al meglio, migliorano la qualità dell’esperienza dell’utente; gli altri due punti invece salvaguardano la tutela dell’utente e sono per tale motivo prioritari. Cominciamo quindi dalla sicurezza della rete e del sito.
Se navighi online e vuoi proteggere i tuoi dati personali e la tua privacy digitale, hai la possibilità di scegliere la connessione VPN (Virtual Private Network), realizzata attraverso un canale di comunicazione fra dispositivi (non per forza collegati alla medesima LAN), che consente di nascondere l’indirizzo IP.
Se invece decidi di aprire uno spazio Web dovrai certamente salvaguardare i tuoi contenuti e i tuoi dati, ma anche quelli degli utenti. In tal caso la scelta del server deve essere ponderata e basata sulle caratteristiche tecniche relative a: performance in fatto di velocità dei dati, durata e modalità di stoccaggio/conservazione dei dati, supporto di protocolli sicuri e affidabili.
Affidabilità della fonte: no fake news!
Informarsi in rete può nascondere un’insidia meno dannosa, forse, rispetto a un malware o a un furto di identità, ma non per questo da sottovalutare: la disinformazione da ‘bufale’, ovvero da fake news. La maggior parte delle persone ormai si informa online e prende le proprie decisioni sulla base di ciò che legge su siti, blog o social networks.
Con conseguenze più o meno nefaste a seconda del grado di consapevolezza della persona e della tipologia di argomento, elemento quest’ultimo che può far diventare la fake news virale (recenti statistiche ci dicono che quasi il 25% degli italiani naviganti in rete ha in qualche modo condiviso, anche più di una volta, notizie poi rivelatesi ‘bufale’).
Connessione di qualità per una conoscenza ‘organica’
Come detto la qualità della connessione, intesa come velocità e come stabilità del segnale, ha un peso quando ci si informa online. Non bastano dispositivi di ultima generazione, smartphone o tablet che siano: serve una connessione Internet in grado di appagare la ‘sete di conoscenza’. La diffusione della banda larga, per esempio, può permetterci di leggere una notizia per intero, o di ascoltare un podcast senza salti e ciò diventa determinante nel formarsi un pensiero organico e coerente su quella specifica notizia o sul tema trattato nel contenuto.
Stesso discorso si può fare per la capacità di discernere il vero dal falso: anche in questo caso fruire dei contenuti informativi in modo completo è indispensabile per sviluppare una coscienza critica tale da imparare a utilizzare il Web in maniera corretta ed evitare così le insidie dell’analfabetismo digitale e dell’analfabetismo funzionale. Un fenomeno quest’ultimo che permette il proliferare in rete di quelle notizie false delle quali abbiamo parlato nel capitolo precedente.