Un numero, 4 cifre. 3783 è il numero che i No Green Pass decantano come il vero numero di vittime per Covid ma si tratta (nuovamente) dell’ennesima fake news.
Covid: 3748, il numero dell’ultima fake news dei No Green Pass?
La domanda sorge spontanea,: da dove arriva questo “benedetto” 3748? ll tutto parte dal uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità che andava ad indagaare sulle “caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 in Italia”. Questa “indagine” ci dice che, dall’inizio della pandemia fino al 5 ottobre 2021, in Italia si sono registrati 130.468 morti per virus.
Prendendo poi in esami i numerosi precedenti studi, l’ISS ha reso note malattie pregresse su 7.910 individui morti. Tra colori i quali erano morti per Covid-19, invece, non risultavano affetti da patologie pregresse una cifra intorno ai 230 pazienti (pari al 2,9% del campione). Andando a moltiplicare il 2,9% per il totale dei morti in Italia (130.468) si ottiene 3.783. La cifra, uscita e segnalata nell’editoriale ha avuto una diffusione enorme soprattutto sui gruppi social ed è diventata slogan per le piazze.
Disinformazione o altro?
Per evitare episodi di disinformazione (senza successo, purtroppo), già all’interno del report, i realizzatori dello studio avevano invitato a non trarre conclusioni affrettate ed erronee. Lo sappiamo tutti e lo abbiamo potuto imparare soprattutto in questi venti mesi di pandemia: spesso non si muore direttamente per colpa del virus ma per le sue conseguenze.
“I risultati qui presentati – spiega Graziano Onder, direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Iss – indicano chiaramente che le persone decedute dopo il completamento del ciclo vaccinale hanno un elevato livello di complessità clinica, significativamente superiore rispetto alle persone che non hanno potuto beneficiare dell’effetto del vaccino a causa di un contagio precoce o perché non hanno neanche iniziato il ciclo vaccinale. È possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all’infezione da SARS-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati. Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria, sono quelle che possono maggiormente beneficiare di una ampia copertura vaccinale dell’intera popolazione in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli”.
È infatti noto a praticamente tutti che alcune condizioni cliniche (come l’alta pressione sanguigna, le cardiopatie, l’obesità oppure il diabete) siano dei fattori che vadano a “velocizzare” l’infezione e amplifichino le complicanze tipiche dell’infezione da SARS-CoV-2.