Il tema della pace dovrebbe essere sempre ben impresso nelle scelte politiche ed economiche di ogni Paese del mondo. Questo è stato auspicato nel documento “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune“, redatto ad Abu Dhabi tra componenti cristiane e islamiche. L’incontro che si terrà a Firenze ha lo scopo di mostrare quanto indicato nel documento e di iniziare un percorso continuativo nel tempo tra le varie comunità religiose presenti al mondo, e a Firenze in particolare.
Lo scopo dell’incontro
Sono varie le realtà culturali che hanno visto in questo documento una vera rivoluzione e un auspicio per il futuro, perché si possa cominciare un reale dialogo tra le diverse realtà religiose. Oggi più che mai nel nostro Paese questo è un tema scottante, viste anche le derive intolleranti che si stanno facendo sempre più forti. Prenderanno parte all’incontro alcuni importanti esponenti di diverse realtà, tra cui l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori e l’imam della città, Izzeddin Elxir. Tra i relatori troviamo anche Vittorio Ianari, della Comunità di Sant’Egidio. Il messaggio del documento si sposa infatti alla perfezione con la visione di comunità voluta Andrea Riccardi, fondatore nel lontano 1968 del gruppo di giovani che diede vita alla comunità di Sant’Egidio.
La comunità di Sant’Egidio oggi
Quella che gli stessi fondatori definiscono “un’associazione pubblica di laici della chiesa” da sempre propugna la necessità di un maggior dialogo tra le diverse religioni esistenti al mondo. L’impegno della comunità si è tradotto, nel corso degli anni, in molteplici iniziative, tra cui la nascita di varie piccole realtà locali, volte a portare il vangelo nella vita quotidiana, come strumento di speranza, da utilizzare come guida nelle scelte di ogni giorno. La Comunità di Sant’Egidio ha realizzato ospedali, programmi contro l’AIDS e l’emarginazione sociale, importanti lotte contro la povertà. Questo non solo in Africa o in altri continenti, ma anche nel nostro stesso Paese. Inoltre si impegna da sempre per la pace tra i popoli, anche di religioni diverse; il concetto di cooperazione con la Comunità si realizza ogni giorno, grazie a importanti programmi diplomatici.
La diplomazia nel quotidiano
Le realtà poste in atto dalla Comunità di Sant’Egidio sono molteplici, l’ultima dal punto di vista temporale ha portato all’apertura di un corridoio umanitario, dalla Siria sino a Roma. Proprio il 31 gennaio arriveranno a Roma 86 profughi siriani, fuggiti attraverso il Libano. Il 28 Gennaio, sempre grazie all’operato della Comunità di Sant’Egidio, una famiglia siriana è stata accolta dalla comunità ebraica di Roma. Questo fa la Comunità, si dà da fare in concreto per le necessità del momento, promuovendo la cooperazione e l’aiuto di chi ha bisogno, sotto tutti i punti di vista. In un momento in cui anche la politica ha dimostrato di non essere in grado di affrontare alcune emergenze, la comunità di Sant’Egidio non ha fermato la propria attività, rafforzandola dove più necessario. Il documento per la pace mondiale e la convivenza comune si fa realtà, nell’aiuto quotidiano dell’altro.