24 febbraio 2022 – 24 febbraio 2023, un anno di guerra e nulla sembra far presagire che si possa attivare un tavolo di pace a breve. Anzi, a dire il vero di pace non si parla neppure lontanamente e sia le parti in causa che gli altri attori internazionali sembrano nemmeno essere interessati a pensare ad una soluzione di pace.
Quello che risuona, invece, in maniera molto sinistra è il concetto di dover vincere la guerra e sconfiggere l’altro contendente completamente non curanti dei morti – militari e soprattutto civili – e della distruzione totale di un Paese del quale sembra interessare più ‘ il dopo ‘ che non ‘ l’adesso ‘.
Il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha esortato gli alleati ad aumentare la produzione, il che significa anche maggiori investimenti. “Il tempo di attesa per le munizioni di grosso calibro è passato da 12 a 28 mesi. Gli ordini effettuati oggi verranno consegnati solo tra 2 anni e mezzo. Dobbiamo aumentare la nostra produzione e investire nella nostra capacità produttiva.”
Chi si farà carico di riportare tutti alla ragione?
Ogni guerra è agghiacciante ma questa guerra, molto eterodiretta, sembra quasi che per molti sia una specie di messa in scena ed il racconto stesso che se ne fa anche nei TG o nei reportage che si trovano sul web è più da infotainment che da cronaca.
Finora solo Associated Press ha dato notizia di una bozza di una risoluzione in discussione in Assemblea generale per «una pace globale, giusta e duratura» in Ucraina «il prima possibile», nel rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite.