Si è tenuta questa mattina, nel rispetto dei tempi stabiliti, la presa di servizio di 145 giovani ricercatori assunti dal Consiglio nazionale delle ricerche. L’età media di 36 anni, più bassa di circa due anni rispetto alla precedente tornata di assunzioni del 2016, contribuisce ulteriormente al ringiovanimento dell’Ente. La gran parte degli assunti ha conseguito il phd da meno di 5 anni, l’anno di nascita con il maggior numero di vincitori è il 1985 e il più giovane è un under 30. Tra i vincitori ci sono diversi stranieri, soprattutto nei settori che investono più direttamente le sfide globali, mentre ben il 30% degli assunti rientra da esperienze professionali all’estero. I nuovi assunti sono pressoché equamente distribuiti tra uomini e donne e quindi si è accresciuta anche la presenza femminile nella rete scientifica Cnr. La distribuzione geografica è sostanzialmente omogenea sul territorio nazionale, con una leggera prevalenza a favore del Sud: un segno positivo e un dato importante, considerando che il meccanismo dei concorsi prevede che i vincitori scelgano di andare nei laboratori ritenuti maggiormente attrattivi e che ricerca e innovazione sono anche volano per il rilancio economico.
“Prosegue ulteriormente il percorso tracciato nel Programma Triennale finalizzato al consolidamento e alla valorizzazione del capitale umano, risorsa fondamentale per la ricerca e lo sviluppo e per il potenziamento delle attività in aree scientifiche strategiche, quali lo studio dei cambiamenti climatici, la salute dell’uomo, la gestione efficiente delle risorse agricole ed idriche, lo sviluppo di materiali e dispositivi innovativi, le ricerche e la medicina di precisione e personalizzata per combattere il cancro e altre patologie”, osserva il presidente Inguscio.
La politica di reclutamento dei giovani ricercatori del Cnr
Le competenze dei neoassunti spaziano dalle scienze di base fino alle nuove frontiere tecnologiche. I bandi sono stati infatti emanati per aree strategiche, proseguendo la politica di reclutamento già avviata nel 2016 quando erano stati assunti circa un centinaio di ricercatori. “Anche le nuove assunzioni sono avvenute per graduatorie meritocratiche e la distribuzione dei nuovi assunti è avvenuta per competenze e aree tematiche, così da rafforzare l’identità multidisciplinare che è la ricchezza più caratteristica del nostro Ente”, prosegue Inguscio.
Tali graduatorie meritocratiche, inoltre, costituiscono la base per ulteriori 190 assunzioni, già deliberate, a copertura della quota di accesso dall’esterno prevista per il completamento delle assunzioni del personale precario, che rappresenta un altro degli obiettivi sui quali è fortemente impegnato l’Ente “È quindi con orgoglio e con gioia profonda che accogliamo l’arrivo di questi nuovi colleghi”, conclude il presidente del Cnr. “Tutto questo è stato possibile senza prevedere alcun prelievo dai fondi destinati alla ricerca, grazie a una situazione molto migliorata del bilancio, che proprio oggi è stato approvato dal Cda in via previsionale. Un miglioramento che è frutto della riorganizzazione amministrativa, della razionalizzazione scientifica e dell’importante politica di contenimento spesa condotta in questi ultimi anni dall’Ente”.